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Ciclismo, Mondiali 2020: le pagelle della cronometro. Storico Filippo Ganna! Thomas fa paura per il Giro, Dennis bocciato

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Brilla l’arcobaleno sui cieli italiani, ma specialmente lungo il circuito dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, che quest’oggi ha vissuto una giornata che ha segnato per sempre la storia del ciclismo italiano. Il merito è tutto di Filippo Ganna, neo campione del mondo a cronometro, nonché il primo azzurro di sempre a conquistare l’oro in questa specialità. Alle sue spalle, a 26″, il belga Wout Van Aert, e a 29″ lo svizzero Stefan Kung. È Ganna l’uomo più veloce del mondo, dalla pista alla strada. Questo Mondiale di Imola è già perfetto così. Di seguito però, abbiamo dato i voti a tutti i protagonisti di questa giornata iridata, con i top e i flop della cronometro mondiale 2020.

PAGELLE CRONOMETRO MASCHILE CAMPIONATI DEL MONDO IMOLA 2020

Filippo Ganna, 10 e lode: non si può fare altro che inchinarsi dinanzi alla prova semplicemente perfetta del verbanese. Nessuno è più forte del 24enne della Ineos Grenadiers. Era partito come il favorito numero uno, e si è lasciato alle spalle tutti gli altri big e i veterani distanziandoli sempre di più, metro dopo metro. La sua è una vittoria storica per il nostro Paese, e va ringraziato per averci regalato il primo oro mondiale in questa specialità. Adesso i sogni continuano, e si dipingono di rosa…

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Edoardo Affini, 7,5: prova meravigliosa da parte del mantovano, a lungo leader virtuale con i suoi 37’25”; meglio di tanti altri veterani delle prove contro il tempo. Impeccabile nella sua prima parte, ha perso qualcosa nel finale che giustifica il suo quattordicesimo posto. C’è da dire che, alla fine, il Mondiale di casa ha sorriso all’azzurro, che riscatta così un 2020 iniziato in sordina, ma dove è poi cresciuto settimana dopo settimana sino a questa prova iridata decisamente positiva.

Wout Van Aert, 9: con questa medaglia d’argento il belga conferma la condizione strabiliante del Tour de France, e già questa è una semi vittoria. Un ragazzo davvero completo, dal ciclocross, alle classiche, ai grandi giri, e adesso anche nelle cronometro iridate. Davvero eccezionale. E attenzione a domenica.

Stefan Kung, 8: bronzo mondiale in linea con Van Aert. Ottima la prova del campione europeo in carica delle prove contro il tempo. Lo svizzero ha onorato al meglio la maglia che indossa. Arriva dalla stessa scuola di Ganna, ossia la pista, che anche in questo caso si è rivelata propedeutica. È ancora giovane, può soltanto migliorare, e non ha nulla da invidiare a tanti altri big.

Geraint Thomas, 8,5: micidiale la prova del gallese, giunto a soli 8″ dal podio iridato. Il vincitore del Tour de France del 2018 è la vera sorpresa di questo Mondiale a cronometro, ma la sua ottima condizione fisica si era già capita alla Tirreno. È innegabile la sua bravura in questo tipo di specialità, ma stupisce il confronto con alcuni super favoriti che si è lasciato alle spalle. Thomas preoccupa e non poco in previsione dell’imminente Giro d’Italia, visto e considerato che avrà a disposizione ben tre cronometro per fare la differenza.

Rohan Dennis, 4: l’australiano è la grande delusione del giorno. Dopo due ori mondiali di fila, è stato costretto a cedere lo scettro al termine di una prova cominciata subito in salita. La differenza tra lui e il suo compagno di squadra in Ineos Ganna si era già notata alla Tirreno, ma 39″ di distacco, da vincitore uscente, erano alquanto impensabili.

Victor Campenaerts, 5,5: sottotono la prova del belga, che ha recuperato molto nel finale dopo una prima parte non eccezionale. Oggettivamente ci si aspettava qualcosa in più dopo il bronzo europeo, ma anche il Mondiale dello scorso anno non gli ha sorriso. In ogni caso non è sembrato molto lucido.

Tom Dumoulin, 5: malissimo l’ex campione del mondo del 2017, che ha peccato d’imprudenza nel finale con un lungo in curva che gli ha fatto perdere tanto tempo prezioso. Anche se, come nel caso di Dennis, pure l’olandese ha vissuto una crono in salita sin dalle prime battute. Va comunque detto che non era una prova propriamente adatta alle sue caratteristiche.

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Foto: Lapresse

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