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Ciclismo, Mondiali 2020: Vincenzo Nibali e una condizione in crescita. Segnali positivi verso il Giro d’Italia

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Vincenzo Nibali si era affacciato con tantissimi dubbi ai Mondiali 2020 di ciclismo. Lo Squalo aveva faticato tantissimo alla Tirreno-Adriatico e il suo stato di forma era ben lontano da quello dei giorni migliori, tanto che aveva dichiarato a più riprese che non si sarebbe aspettato nulla da questa rassegna iridata. Il siciliano, però, ci ha provato lungo il circuito di Imola e nell’ultimo giro è stato protagonista. Ha attaccato sulla salita di Mazzolano, portandosi dietro anche il belga Wout Van Aert, ma la selezione tanto attesa non è avvenuta e le carte si sono rimescolate. Ha messo fuori il naso anche sull’ascesa di Gallisterna, ma in quel caso le pendenze erano davvero aspre per l’azzurro, incapace di reggere al forcing del vincitore Julian Alaphilippe e di tenere la ruota di corridori esplosivi come Wout Van Aert, Marc Hirschi, Primoz Roglic, Jakob Fuglsang, Michal Kwiatkowski.

Il sogno arcobaleno è sfumato e bisognerà cercare di sfruttare eventuali occasioni in un prossimo futuro, ma si può guardare il bicchiere mezzo pieno e si può uscire col morale positivo dall’Autodromo di Imola. Una cosa è apparsa molto chiara lungo un percorso caratterizzato da 5000 metri di dislivello: la condizione fisica di Vincenzo Nibali è in crescita, è decisamente diversa rispetto alla forma opaca vista nelle ultime settimane e sta pian piano salendo in cattedra. Le sensazioni tratte da questa prova appaiono molto confortanti e si può dunque sperare bene in vista del Giro d’Italia, che scatterà sabato 3 ottobre dalla sua Sicilia con una cronometro individuale.

Lo Squalo avrà a disposizione un percorso adatto alle sue caratteristiche, con tante salite lunghe e pochi strappi come quelli di Imola, oltre a tre prove contro il tempo. Vincenzo Nibali potrà inseguire il terzo sigillo nella Corsa Rosa e a questo punto sembra avere i mezzi giusti per poter battagliare alla pari con i britannici Simon Yates e Geraint Thomas (oggi assenti), con il danese Jakob Fuglsang e col russo Aleksandr Vlasov. D’altronde da un fuoriclasse del suo calibro c’è da aspettarsi sempre di tutto, non è mai un corridore banale e da un momento all’altro è in grado di tirare fuori l’asso dalla manica.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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