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Ciclismo, Mondiali 2020: Wout Van Aert, il grande sconfitto di giornata. Il belga si prende un argento amarissimo

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Inevitabilmente quando parti con i favori con il pronostico per la vittoria finale anche un secondo posto diventa un risultato amarissimo. È quanto accaduto quest’oggi a Wout Van Aert in occasione della prova in linea maschile dei Mondiali 2020 di ciclismo su strada: il belga classe 1994 sembrava il principale candidato ad indossare la maglia arcobaleno e invece si è dovuto inchinare a Julian Alaphilippe e accontentare di una medaglia d’argento che sicuramente non conserverà a casa come un cimelio.

Le premesse sembravano le più incoraggianti per Van Aert, designato come capitano da un Belgio che poteva contare anche su corridori del calibro di Greg Van Avermaet e Tiesj Benoot. Il ventiseienne nato a Herentals aveva infatti sfoggiato una condizione fisica invidiabile durante questa ripartenza del ciclismo post-pandemia. Ad agosto il corridore in forza alla Jumbo-Visma aveva dominato sul suolo italiano, vincendo la Strade Bianche e concedendo il bis alla Milano-Sanremo, conquistata, tra l’altro, proprio al termine di un feroce duello con Alaphilippe. Al Tour de France, poi, il ciclocrossista aveva confermato ancora una volta di avere la stoffa del fenomeno: due tappe vinte e un lavoro impressionante per il capitano Primoz Roglic, incapace poi di far sua la corsa nonostante l’indubbia superiorità del suo team.

A rafforzare ulteriormente la credibilità di Van Aert come grande favorito odierno era stata l’ottima tenuta sulle salite che il belga aveva dimostrato durante la Grande Boucle. Eppure oggi, all’appuntamento più importante, gli è mancato qualcosa: pur essendo stato in grado di restare nel gruppetto dei migliori, Van Aert non ha retto dinanzi all’attacco di Alaphilippe durante l’ultima salita di Gallisterna. Il francese ha guadagnato subito quella manciata di secondi che poi si sono rivelati fondamentali per andarsi a prendere la medaglia d’oro arrivando in solitaria nell’autodromo di Imola. Van Aert si è dovuto accontentare di vincere la volata con Hirschi, Kwiatkowski, Fuglsang e Roglic: una magra consolazione, in fin dei conti il secondo è il primo dei perdenti.

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antonio.lucia@oasport.it

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Foto: LaPresse

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