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F1, Charles Leclerc: “Il punto di forza della SF1000? Il bilanciamento. So che dovrò avere pazienza”

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Charles Leclerc è reduce da due gare consecutive in cui non ha marcato punti. A Barcellona il monegasco si è ritirato a causa di un problema al motore, mentre a Spa-Francorchamps ha concluso mestamente quattordicesimo. È quindi comprensibile che il ventiduenne del Principato voglia provare a riscattarsi in quel di Monza, pista dove lo scorso anno è stato capace di ottenere un’emozionante vittoria. Cionondimeno, la Ferrari nel 2020 non è certo quella del 2019 e le chance di successo appaiono pari a zero. La speranza è quella di poter fare comunque meglio rispetto al disastroso Gran Premio del Belgio, in maniera tale da salvare quantomeno l’onore in quella che per il Cavallino Rampante sarà la prima delle tre gare di casa di questa stagione. Ecco quanto dichiarato da Leclerc nella conferenza stampa dei piloti del giovedì antecedente al Gran Premio d’Italia.

È stato chiesto a Charles quali sono le priorità attuali della Ferrari. Si cerca di lavorare per migliorare questa monoposto, oppure lo sviluppo della SF1000 è stato abbandonato e si guarda già al 2022? “Sicuramente ci stiamo muovendo in entrambi i campi. In questo momento, la questione più importante è cercare di capire perché stiamo faticando così tanto quest’anno. Risolvere questo problema ci aiuterà anche in ottica 2022. Da parte mia, sto lavorando più duramente possibile, come tutti all’interno del team, per comprendere la natura dei nostri guai e costruire basi solide per gli anni a venire”.

A proposito di anni a venire, Mattia Binotto ha detto che potrebbe volerci parecchio tempo prima che la Ferrari possa aprire un nuovo ciclo vincente. Il monegasco avrà la pazienza di attendere quel momento? “Non è che abbia un’alternativa! Certo, ci vorrà un po’ di pazienza e sono pronto ad aspettare. Però è anche compito mio rendere il più breve possibile questo processo, in maniera tale da ritornare dove meritiamo di essere. Non sarà semplice, ma sono pronto per affrontare questa sfida e il mio lavoro è fare del mio meglio sempre e comunque, in qualunque situazione in cui ci dovessimo trovare”.

Però questa vettura ha almeno qualcosa di buono? “Personalmente sono soddisfatto del bilanciamento. Ci sono stati alcuni weekend più difficili di altri, ma complessivamente sono contento di questo particolare, quindi oserei dire che il bilanciamento è un punto di forza della SF1000”.

Il terzo posto nel Mondiale costruttori può ancora essere un obiettivo fattibile? “Difficile rispondere ora, credo si debba aspettare il Mugello per dare una risposta più precisa a questo quesito, perché dopo quella gara dovremmo avere un quadro più realistico della nostra situazione in vista del proseguo della stagione. Spa-Francorchamps è stata una pista dove abbiamo fatto tantissima fatica e per Monza mi aspetto un weekend simile, dopodiché per noi dovrebbe andare meglio. Se questo miglioramento sarà sufficiente per arrivare terzi nel mondiale costruttori non possiamo ancora saperlo, di sicuro, come pilota, farò di tutto perché il team possa raggiungere questo obiettivo, che a questo punto è quello a cui possiamo mirare”.

Lewis Hamilton ha detto che ha due personalità diverse, una quando è in macchina e ha il casco, l’altra nella vita di tutti i giorni. Cosa pensa il ventiduenne del Principato in merito a queste dichiarazioni? Siamo esseri umani, di sicuro noi piloti abbiamo due tipi di personalità. Una quando siamo in macchina, l’altra quando ne usciamo. Io non faccio eccezione. Anche io, come tutti, ho le mie difficoltà nella vita privata”.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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