Formula 1

F1, Fulvio Conti: “Non ha senso sviluppare la SF1000, giusto pensare al 2022. Serve un ‘Mourinho’ in Ferrari”

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La tempesta si sta abbattendo in Ferrari. Nelle Ardenne il 13° e 14° posto di Sebastian Vettel e di Charles Leclerc ha il sapore del fallimento. Scoramento e amarezza negli occhi dei piloti, che forse la con loro mascherina vorrebbero coprire ancor di più il proprio volto. La frustrazione alberga nell’animo di chi vorrebbe lottare per i tre gradini del podio e invece sul rettilineo del Kemmel viene sverniciato da AlphaTauri e Alfa Romeo. Una Ferrari, dunque, “Spa-ventosamente” brutta per essere vera.

Per fare il punto della situazione, in vista di quel che sarà a Monza nel prossimo weekend sulle sorti della Rossa, Fulvio Conti (ex motorista della Ferrari), intervistato da OA Sport (in collaborazione con Sport2U) nel corso dell’ultima puntata di FormulaUno2U condotta da Alessandro Passanti e da Giandomenico Tiseo, ha analizzato la fase critica del Cavallino Rampante. Conti, in primis, si è soffermato sulla causa della debacle in terra belga: “Il problema fondamentale era portare in temperature le gomme. Questa problematica, abbinata alle criticità di una macchina carente per il motore e l’aerodinamica, ha portato al riscontro che abbiamo visto tutti“.

E, dunque, perché la Ferrari non cerca di sviluppare questa monoposto, mentre gli altri lo fanno? Per rispondere l’ex motorista del Cavallino Rampante ha fatto una premessa: “La Ferrari è stata la squadra che ha subito di più gli effetti negativi del lockdown. Lo ha iniziato prima degli altri e lo ha finito più tardi. Questo è stato penalizzante non solo per il discorso di sperimentazione sull’auto, ma dal punto di vista aziendale/produttivo. Se tu non vedi automobili (lato produttivo) non incameri niente. Liberty Media non guadagnerà gli stessi soldi per gli effetti del Covid-19 e la Ferrari è quella che riceve più soldi in assoluto. Ne consegue che in una situazione con meno risorse da elargire nei confronti dei team, la scuderia italiana ci rimetta di più. Per questo, in una situazione del genere, fare lo sviluppo di una macchina che massimo che potrà fare è un terzo posto nella classifica costruttori non ha senso, soprattutto sfruttando il sistema dei gettoni che potrebbe essere utile l’anno prossimo“.

E dunque più che usare il termine “crisi”, è giusto parlare di una squadra in tempesta e in costruzione: “Ha ragione Binotto, è una tempesta: la macchina non va, Vettel va via perché fondamentalmente non ci sono più soldi e stanno ricostruendo l’organizzazione interna. Per cui io non vedo perché parlare di crisi, ma siamo all’inizio di un percorso. Probabilmente si è arrivati con ritardo a questa conclusione. A questo team servirebbe una specie di Mourinho: una persona in grado di motivare i propri uomini e farli sentire importanti. In questo momento in Ferrari manca lo stimolo giusto e la mentalità vincente come c’è in Mercedes“.

Per Conti c’è bisogno di una nuova organizzazione, ma il lavoro sul 2022 potrebbe riservare sorprese: “Dati di deportanza spaventosi sul nuovo progetto“.

LA VIDEO INTERVISTA A FULVIO CONTI

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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