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Formula 1

F1, GP Italia 2020: i promossi e bocciati. Gasly e Sainz sontuosi! Ferrari, Mercedes e Red Bull dietro la lavagna

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E’ suonata la campana del GP d’Italia 2020, ottavo round del Mondiale di F1. E’ tempo di bilanci e di far uscire i “quadri”. Una gara palpitante, emozionante e imprevedibile quella nel Tempio della velocità di Monza. Tutto sembrava già scritto, ma poi l’imprevisto e lo show inatteso. Di seguito i promossi e i bocciati della prova in terra brianzola:

I PROMOSSI

Pierre Gasly (Alpha Tauri): una vittoria tanto inaspettata quanto meritata. Il francesino conquista Monza, si regala il primo successo della carriera e riporta in auge la scuderia di Faenza dopo 12 anni proprio in casa. Un sogno che si concretizza dopo la seconda partenza e con una gestione di gara impeccabile. Stringe i denti sul ritorno di Sainz, ma non gli concede la minima chance. Da essere scaricato un anno fa da Red Bull, al trionfo a Monza. Una rivincita senza se e senza ma!

Carlos Sainz (McLaren): un solo giro… Una tornata in più e avrebbe probabilmente vinto. Lo spagnolo si rammarica ma, oggettivamente, non ha nulla da rimproverarsi, dopo un weekend scintillante. Terzo nelle qualifiche, secondo in gara con merito. La Ferrari ha scelto bene con lui, purtroppo però per la Rossa i problemi sono altri…

Lance Stroll (Racing Point): centra un terzo posto importante, ma la sensazione è che poteva puntare a qualcosa di più ambizioso. La potenza del motore Mercedes poteva sospingerlo almeno a lottare per il successo, ma forse è mancata lucidità al momento della ripartenza. Un podio comunque è sempre un podio, ben davanti al suo compagno di scuderia Sergio Perez (decimo).

Lando Norris (McLaren): ancora un quarto posto per il britannico che continua nella sua grande stagione. Si produce in uno dei sorpassi più belli della gara ai danni della Mercedes del finlandese Valtteri Bottas e tiene botta fino alla fine ai tentativi di rimonta del finnico. Una conferma.

I BOCCIATI

Charles Leclerc (Ferrari): la prima fase di gara lo vede in grande difficoltà, non riuscendo nemmeno a tenere il passo dell’Alfa Romeo del finlandese Kimi Raikkonen. La Safety Car arriva dopo che lui ha già effettuato il pit-stop (era appena stato infilato anche da Albon) e questo potrebbe essere la chance. In ripartenza fa vedere due sorpassi di pregevole fattura che scaldano il cuore. Un minuto dopo, però, il monegasco perde la sua SF1000 in Parabolica e si stampa nelle protezioni ad oltre 220kmh. Un “botto” da far venire i brividi ma, fortunatamente, senza conseguenze. Un errore molto banale e non da lui, su una monoposto però molto instabile.

Ferrari: un fine settimana da incubo per la Rossa. Il 13° e il 17° posto delle qualifiche di Leclerc e del tedesco Sebastian Vettel erano state un presagio, la corsa la definitiva sentenza. Il doppio zero per l’incidente di Charles e il problema ai freni del tedesco ha un’origine chiara, ovvero una macchina troppo lenta e inaffidabile per essere vera. La parola “crisi” non vuol essere preannunciata però risultato peggiore di un doppio ritiro non vi poteva essere e, nel caso del 22enne del Principato, quando si guida sopra i problemi può capitare anche un errore di quel genere. Non va bene.

Mercedes: anche i migliori possono sbagliare. Toto Wolff, sicuramente, non si sarebbe mai aspettato di concludere con un quinto e un settimo posto. Una gara folle nella quale la scuderia di Brackley ha commesso un errore, facendo rientrare Lewis Hamilton (dominatore fino a quel momento) ai box quando la pit-lane era chiusa in regime di Safety Car. Un episodio costato carissimo a Lewis (settimo) e al team anglo-tedesco, che non ha potuto contare però sull’apporto di Bottas, protagonista di una prova decisamente incolore (quinto) e poco convincente.

Red Bull: un weekend tra mille rimpianti per la scuderia di Milton Keynes. Nel fine settimana nel quale anche chi non sbaglia mai concede, la squadra anglo-austriaca fa peggio, con il ritiro per problemi alla power unit dell’olandese Max Verstappen e il 15° posto dell’anglo-thailandese Alexander Albon, frenato da una penalità di 5″ (contatto con Romain Grosjean) e dai danni riportati nel primo giro. In sostanza una corsa da dimenticare e una bella occasione buttata alle ortiche per sperare di ravvivare un Mondiale sempre nelle mani di Hamilton e della Mercedes.

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Foto: LaPresse

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