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Formula 1
F1, GP Italia 2020: la peggiore Ferrari a Monza. Tutti i numeri e le statistiche
La Ferrari ha archiviato le qualifiche del Gran Premio d’Italia 2020 con il 13° posto di Charles Leclerc e il 17° di Sebastian Vettel. Si tratta di una prestazione terrificante, perché la Scuderia di Maranello non era mai caduta così in basso. Infatti per le Rosse quello odierno è a tutti gli effetti il peggior risultato di sempre nelle qualifiche del GP di casa.
Neppure nel famigerato 1980 il Cavallino Rampante colò a picco in questo modo nel Gran Premio d’Italia, che in quella stagione si disputò eccezionalmente a Imola. Quarant’anni orsono Gilles Villeneuve riuscì quantomeno a portare la sua monoposto in quarta fila, realizzando l’ottavo tempo in prova. Un risultato fuori portata per l’attuale SF1000. Dunque neanche l’annus horribilis della Ferrari può dare un conforto in tal senso.
Per trovare una performance simile a quella odierna si deve tornare al 1984. In quel caso, la Scuderia di Maranello si presentò in Brianza in pieno marasma tecnico (Mauro Forghieri era di fatto appena stato esautorato) e con due vetture diverse. Michele Alboreto si qualificò 11° e René Arnoux 14°. Tuttavia, il giorno dopo, le circostanze regalarono un’inaspettata gioia ai tifosi, poiché il milanese riuscì a salire sul podio, ottenendo una fortunosa seconda posizione alle spalle della McLaren di Niki Lauda, sfruttando i tantissimi ritiri che caratterizzarono quella gara.
Una situazione analoga si verificò nel 1969, altra stagione disgraziata per un Cavallino Rampante in piena crisi tecnica. Addirittura la punta di diamante della squadra, Chris Amon, si rifiutò di presentarsi a Monza, rompendo il suo contratto con la Scuderia. Così il team di Maranello, ritrovandosi nel marasma più totale, si schierò con il solo Pedro Rodriguez, che si qualificò dodicesimo. Cionondimeno la sua vettura, una 312B, ebbe grossi problemi al motore. Così Franco Gozzi e Mauro Forghieri chiesero a Tino Brambilla di cedere la sua vecchia 312 privata al pilota messicano, allo scopo di farlo gareggiare comunque. Il “gorilla di Monza” accettò e Rodriguez in gara concluse comunque sesto, a due giri dal vincitore, su una monoposto obsoleta.
Altri Gran Premi d’Italia senza Ferrari nella top ten dopo le qualifiche non se ne ricordano. Dunque, oggi la situazione si verificata solamente per la terza volta in settantuno edizioni iridate dell’appuntamento tricolore. Però una debacle del genere non si era mai vista, perché è la prima volta in assoluto che a Monza non vi sono Rosse nelle prime dodici posizioni! Come abbiamo appena visto, nei due casi in cui le prove furono catastrofiche, la Scuderia di Maranello riscattò l’onore in gara. La speranza è che anche in questo 2020 si possa fare altrettanto, grazie a un piazzamento quantomeno dignitoso.
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paone_francesco[at]yahoo.it
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Foto: La Presse