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F1, GP Italia 2020: la Racing Point ritira l’appello contro la penalizzazione per i brake-duct

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Dopo settimane di polemiche vibranti si chiude sostanzialmente con un nulla di fatto il caso legato alla Racing Point. L’ufficialità è arrivata nelle imminenze del via del Gran Premio d’Italia 2020 di Formula Uno con la scuderia di Lawrence Stroll che ha deciso di fare un passo indietro sulla questione dei brake-duct che, secondo i team rivali, Renault in primis, sarebbero stati copiati dalla Mercedes del 2019. L’ammenda, ricordiamo, era stata di 400.000 euro per la scuderia e 15 punti in meno in classifica generale.

Il comunicato: “Accogliamo con favore la risoluzione che i team hanno concordato e siamo lieti che la FIA abbia fornito il tanto necessario chiarimento delle regole sulle parti elencate e non”, spiega la Racing Point in una nota.“Gli steward e tutte le parti coinvolte nel processo di appello riconoscono che c’era una mancanza di chiarezza nei regolamenti e che non li abbiamo violati deliberatamente. Ora che l’ambiguità sul regolamento è stata risolta, abbiamo deciso di ritirare il nostro appello nell’interesse più ampio dello sport. Questo problema è stato una distrazione per noi e le altre squadre, ma ora possiamo tornare a concentrarci esclusivamente su ciò che siamo tutti qui per fare: correre al massimo e fornire entusiasmo e intrattenimento per i milioni di fan di F1 in giro per il mondo.”

Per la Racing Point, quindi, c’è la sensazione dello scampato pericolo da una parte, mentre dall’altra l’imperativo era chiarire che non ci fosse stato dolo e che, se qualcosa di illecito c’era, era stato solamente frutto del caso e non di qualcosa di premeditato. Per ora questione Racing Point in archivio, dunque.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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