Formula 1

F1, GP Toscana 2020: il lungo rettilineo del Mugello potrebbe zavorrare la Ferrari

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5245 metri, 15 curve, inaugurato nel lontano 1974, naturale evoluzione del tracciato stradale nato nel 1914: sono queste alcune delle informazioni legate al circuito del Mugello, sede del prossimo GP della Toscana (nono round del Mondiale 2020 di F1), che per la Ferrari sarà il numero 1000 della sua storia.

La pista, di proprietà della Rossa dal 1988, è tra le più tecniche e spettacolari di questo calendario iridato 2020. Diverse le curve di media- alta velocità con un rettilineo in salita lunghissimo (oltre 1 km) dove le F1 potranno sprigionare la potenza delle power uniti. Tra le caratteristiche più importanti di questo layout vi sono i continui dislivelli con una carreggiata stradale piuttosto stretta come i circuiti anni ’80. Si prevedono velocità spaventose alle due “Arrabbiate” percorse in pieno alla velocità di 260/270 km/h. Un tracciato, come detto, piuttosto tecnico: nelle Luco-Poggio Secco-Materassi a inizio giro sarà fondamentale mantenere la massima velocità nel punto di corda e una perfetta traiettoria, mentre le due Biondetti a fine giro avranno una parvenza di chicane, dove sarà fondamentale l’uscita per rilanciarsi al meglio nel giro seguente.

Un circuito che richiederà, pertanto, un assetto da medio-alto carico aerodinamico per sfruttare la velocità nel rettifilo, ma nello stesso tempo avere la giusta stabilità nelle curve a media/alta velocità. Si potrebbe quindi pensare a un set-up simile a quello di Barcellona. La Ferrari, dunque, dovrà lavorare per trovare un bilanciamento adeguato. Non sarà semplice perché la SF1000 ha messo in mostra sui tracciati super veloci di Spa-Francorchamps (Belgio) e di Monza (Italia) grossi problemi in termini di potenza e di efficienza aerodinamica.

Tra le colline toscane andrà meglio? Sono le aspettative della Rossa. Il lungo rettilineo davanti ai box, senza dubbio, sarà tra gli aspetti critici, ma probabilmente la scelta del Cavallino Rampante sarà quella di mettere a punto la macchina per compensare in qualche modo questo deficit con un assetto scarico. Un rischio, però, visto quanto è accaduto nel Tempio della velocità, considerando un retrotreno particolarmente ballerino. Tuttavia, come evidenziato dai dati della telemetria, una scelta di set-up diversa (con più carico) avrebbe reso ancor più problematica la situazione. Un bel rebus per la scuderia di Maranello, ma l’obiettivo non potrà che essere sempre lo stesso: limitare i danni.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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