Formula 1

F1, l’AlphaTauri porta l’Italia in trionfo a Monza! Impresa epica di Gasly in una corsa pazza! Ferrari ritirate, 7° Hamilton!

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A Monza, in un’atmosfera surreale dovuta all’assenza di pubblico (eccezion fatta per i 300 operatori sanitari invitati dall’ACI per celebrare gli “eroi del Covid”), si è corso il Gran Premio d’Italia di Formula Uno 2020. La gara ha vissuto su svariati colpi di scena ed è stata vinta da Pierre Gasly, davanti a Carlos Sainz e Lance Stroll. La Ferrari è invece incappata in una clamorosa debacle, in quanto entrambe le sue monoposto si sono ritirate. Andiamo a vedere come si è arrivati a questo risultato.

Splende il Sole sulla Brianza in questa domenica di inizio settembre. Dunque, il meteo non risulta un fattore. Quando vengono scoperte le gomme, si evince come Sebastian Vettel e Daniil Kvyat abbiano deciso di partire con le dure, mentre le Alfa Romeo, le Haas e le Williams abbiano optato per le medie. Tutti gli altri montano pneumatici soft.
Alla partenza Hamilton mantiene la testa, mentre è ottimo lo scatto di entrambe le McLaren, che si pongono addirittura in seconda e quarta posizione. Durante la tornata iniziale Norris passa Bottas alla Roggia, non senza aiutarsi con una maschia ruotata, dopo la quale il finlandese si disunisce, finendo alle spalle anche di Perez e Ricciardo. Lo start è pessimo per le Red Bull. Verstappen cede tre posizioni, mentre Albon si tocca con Gasly e sprofonda. Al terzo giro l’olandese sorpassa però Stroll. Le Ferrari hanno mantenuto le posizioni della griglia, quindi Leclerc è tredicesimo e Vettel diciassettesimo. La gara del tedesco dura però pochi giri, in quanto nel corso della quinta tornata il disco del freno posteriore sinistro esplode, generando un piccolo incendio all’interno della ruota. Finisce così l’ultima esperienza monzese da ferrarista di Seb.

Intanto in testa Hamilton sta facendo il vuoto, mentre Sainz è comodamente secondo. Alle spalle dello spagnolo, Norris tiene a bada una muta di monoposto. La situazione si stabilizza e i primi dieci sono Hamilton, Sainz, Norris, Perez, Ricciardo, Bottas, Verstappen, Stroll, Ocon, Gasly. Al diciottesimo passaggio Leclerc si ferma ai box per effettuare il suo cambio gomme, montando pneumatici duri. Nel frattempo Bottas, sempre inchiodato al sesto posto, si lamenta via radio della mappatura del suo motore (il compagno di squadra comanda con 12” di vantaggio sull’avversario più vicino).

Al ventesimo giro si verifica un episodio destinato a cambiare i connotati della gara. La Haas di Magnussen rompe la power unit e lascia una scia d’olio in pista. La direzione gara manda in pista la safety car per consentire ai commissari di buttare il filler sull’asfalto. Gli unici piloti a tuffarsi in corsia box sono Hamilton e Antonio Giovinazzi, ma lo fanno in un momento in cui la pit-lane è chiusa! Infatti nessuno li segue e tutti si allineano dietro alla vettura di sicurezza, fermandosi solo successivamente. La classifica è rivoluzionata e chi beneficia maggiormente della situazione sono i piloti che hanno già effettuato il loro pit-stop, compresi Gasly, Leclerc e Räikkönen, che si ritrovano rispettivamente tra la terza e la quinta posizione. Il monegasco però perde il controllo della sua Ferrari alla Parabolica andando a sbattere violentemente contro le barriere. Allo scopo di recuperare la SF1000 semidistrutta e sistemare le gomme di protezione viene esposta la bandiera rossa. Sono state completate 27 delle 53 tornate in programma. Proprio durante l’interruzione, viene comunicato che alla ripartenza Hamilton e Giovinazzi dovranno scontare uno stop&go di 10 secondi. La pesante penalità riapre completamente i giochi nella corsa alla vittoria!

La gara riparte dopo quasi mezz’ora di pausa e l’ordine è, chiaramente, stravolto. La nuova griglia di partenza recita Hamilton, Stroll, Gasly, Räikkönen, Giovinazzi, Sainz, Norris, Bottas, Latifi, Ricciardo, Verstappen, Ocon, Kvyat, Perez, Russell, Albon, Grosjean. Come detto, Hamilton e Giovinazzi sono però destinati a cedere molte posizioni, mentre chi ha pescato un gran jolly è Stroll, il quale era stato l’unico a non fermarsi e ha potuto cambiare le gomme durante la pausa, ritrovandosi quindi virtualmente al comando!

Al secondo start Hamilton resta primo, mentre alle sue spalle Stroll ha un avvio difficoltoso, cedendo il passo sia a Gasly che alle Alfa Romeo. Il canadese tira poi dritto alla Roggia, finendo dietro anche a Sainz. Quando vengono scontate le penalità, i primi dieci sono Gasly, Räikkönen, Sainz, Stroll, Norris, Bottas, Ricciardo, Ocon, Kvyat, Perez. Subito dopo si ritira Verstappen a causa di un problema tecnico sulla sua Red Bull.

Gasly tenta la fuga, aiutato dal tappo generato da Raikkönen, che si deve arrendere a Sainz quando mancano diciannove tornate. A questo punto il francese ha un vantaggio di quattro secondi sullo spagnolo. In casa Mercedes Bottas resta inchiodato alle spalle di Norris, mentre Hamilton è penultimo, ma stampa un giro veloce dopo l’altro. Nel frattempo Räikkönen scivola progressivamente.

Quando mancano dieci tornate al termine l’ordine è Gasly, Sainz, Stroll, Norris, Bottas, Ricciardo, Ocon, Raikkonen, Kvyat, Perez. Hamilton è dodicesimo. In testa la tensione è massima, perché è ormai evidente come saranno Gasly e Sainz a giocarsi il successo. L’iberico, infatti, recupera una media di due/tre decimi al giro nei confronti del transalpino. A sei passaggi dalla bandiera a scacchi Hamilton entra in zona punti, mentre Sainz è sempre più vicino a Gasly. Il francese stringe i denti e nel finale risponde all’inseguitore, facendo di tutto perché questo non entri in zona DRS. Sainz riesce ad aprire l’ala mobile solo all’inizio dell’ultimo giro, ma è tardi e il transalpino non sbaglia nulla.

Così Pierre Gasly ottiene una clamorosa vittoria davanti proprio a Sainz. Terzo Lance Stroll, il quale regala il primo podio nella storia della Racing Point, ma mastica amaro per il pessimo secondo start, che potrebbe essergli costato il successo. Quarto Norris, quinto Bottas e sesto Ricciardo. Hamilton recupera sino al settimo posto, mentre chiudono la zona punti Ocon, Kvyat e Perez.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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