Formula 1

F1, Louis Camilleri: “Piena fiducia in Binotto. Prima in Ferrari c’erano le porte girevoli”

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L’amministratore delegato della Ferrari, Louis Camilleri, come tutta la scuderia di Maranello, sta vivendo un 2020 davvero complicato. Da un lato non va assolutamente sottostimata la questione legata alla pandemia che ha ridotto (e non di poco) il fatturato della casa emiliana, dall’altro una gestione sportiva davvero in affanno, sotto ogni punto di vista, con una vettura, la SF1000, che sta per divenire la peggiore del millennio per quel che riguarda le Rosse.

Louis Camilleri ha rilasciato una lunga intervista al New York Times, nella quale ha tratteggiato la situazione della Ferrari e livello di Formula Uno, senza nascondersi, né usare giri di parole.“Non si può negare che stiamo vivendo una stagione molto difficile”. esordisce al quotidiano statunitense, prima di andare a parlare della questione legata al team principal, dove troviamo un Mattia Binotto al timone da un anno e mezzo. “Devo dire che ho piena fiducia in lui e nella squadra. I risultati non confermano quello che sto dicendo, ma queste cose richiedono tempo. Purtroppo in passato c’è stata troppa pressione e una sequela di persone che sono state lasciate andare con troppa facilità. C’era una sorta di atmosfera da porta girevole, e io sto facendo di tutto perchè questo non succeda mai più. Ciò di cui abbiamo bisogno ora sono proprio stabilità e concentrazione”.

L’amministratore delegato della Ferrari prova poi a fare un paragone tra questa gestione e quella che dominato la scena nei primi anni 2000. “Se guardo all’indietro a persone del calibro di Jean Todt, Michael Schumacher e Ross Brawn, non posso non notare come anche all’epoca ci vollero sei anni per arrivare alla prima vittoria. Da li in poi divennero una squadra fenomenale e vincente. Anche per questo motivo voglio che ci sia stabilità, nonostante l’incredibile pressione che c’è sulla squadra, in particolare portata dai media italiani, che a volte sono piuttosto brutali, chiedendo che qualche testa rotoli. Ma questa non è la soluzione. Ciò non significa, tuttavia, che non prenderemo in considerazione l’aggiunta di competenze e risorse aggiuntive nel team esistente”.

Nel corso di questa stagione oltre alle difficoltà in pista è stato anche ufficializzato il rumoroso addio a Sebastian Vettel in vista del 2021, a vantaggio di Carlos Sainz. “Non è stata una decisione facile, ovviamente. Seb ha dato tanto alla Ferrari, ma alla fine abbiamo dovuto decidere su lungo e medio termine. Pensare allo spagnolo è stata una mossa inevitabile per i nostri piani”.

La chiacchierata con Camilleri tocca diversi argomenti, anche la valutazione di altri programmi di corse per la scuderia con il Cavallino Rampante. Stiamo analizzando la situazione legata alla IndyCar, quindi correremo a Le Mans nella categoria prototipi per la prima volta. Sul fronte statunitense dipende in qualche modo dalla flessibilità riguardo i regolamenti futuri. Telaio e aerodinamica sono piuttosto standard, cosa che comprendiamo nell’ottica del contenimento dei costi. La Formula E? No, questa categoria non ci interessa”.

Un ultimo battuta verso il futuro della Ferrari in Formula Uno. “Contiamo di porre fine al dominio della Mercedes a partire dal 2022, mentre per il prossimo anno dovremo assolutamente compiere passi in avanti rispetto a quello che stiamo facendo ora. Nel 2022, invece, ci sarà il tanto atteso cambio del regolamento, per cui avremo davanti a noi una grande occasione per svoltare. Abbiamo il talento, l’etica del lavoro e la determinazione per arrivarci, e sono fiducioso che saremo lassù a combattere di nuovo”.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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