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Giro d’Italia 2020: le squadre ‘faro’ della corsa ed i migliori gregari per le salite. Mitchelton e Astana le più attrezzate, Ineos e Jumbo non impressionano

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Al Tour de France abbiamo visto un sodalizio, la Jumbo-Visma, capace di controllare e addormentare la corsa ogni giorno. Al Giro d’Italia, però, le cose si preannunciano alquanto differenti. La Jumbo e la Ineos, le due squadre più attrezzate in circolazione per le corse a tappe, si presentano con due corridori, Steven Kruijswijk per i neerlandesi e Geraint Thomas per i britannici, che puntano al successo finale. Tuttavia, il supporting cast a loro fianco non è certamente paragonabile a quello che i compagni Primoz Roglic ed Egan Bernal avevano alla Grande Boucle.

Ineos schiera comunque una formazione solida con tre come Rohan Dennis, Jonathan Castroviejo e Teo Geogheghan Hart che dovrebbero essere in grado di rimanere a lungo vicino a Thomas anche in salita. Al contrario, la Jumbo-Visma è decisamente più debole e si appoggerà su corridori come il vincitore del Tour de l’Avenir 2019 Tobias Foss, Antwan Tolhoek e lo scalatore australiano Chris Harper che hanno buone doti quando la strada si inerpica, ma non danno garanzie sulle tre settimane.

Di tutt’altra pasta, invece, sarà la Mitchelton-Scott di Simon Yates. Il britannico godrà di un’autentica guardia reale composta da Damien Howson, di recente primo al Giro di Repubblica Ceca e terzo al Giro di Ungheria, Jack Haig, decimo alla Tirreno-Adriatico, e Lucas Hamilton, re della frazione di Cascia proprio alla Corsa dei due Mari. Dato che il leader, però, è un corridore che ci ha abituato ad avere alti e bassi, il team australiano potrebbe provare a tenere in classifica anche Haig ed Hamilton.

Decisamente attrezzata è anche l’Astana. Per prima cosa, però, bisognerà capire chi sarà il capitano. Fuglsang è in formissima, ma il suo storico nelle corse a tappe ci dice che sulle tre settimane, solitamente, tende a faticare. Vlasov, negli ultimi due mesi, ha impressionato, ma è alla prima esperienza in un grande giro. Infine, c’è Miguel Angel Lopez che, al netto della figuraccia nella crono finale del Tour de France, resta uno dei più forti al mondo quando la strada sale. Al loro fianco, peraltro, ci sarà un altro atleta che ci sa fare sulle lunghe ascese, ovvero lo spagnolo Oscar Rodriguez.

Non è male la Bora-Hansgrohe, la quale, al fianco di Rafal Majka, metterà due ottimi scalatori quali Matteo Fabbro e Patrick Konrad. Può contare su dei buoni aiutanti anche Wilco Kelderman della Sunweb, il quale sarà spalleggiato da alcuni giovani che in salita se la cavano come Sam Oomen, in top-10 al Giro 2018, Jai Hindley, tredicesimo alla recente Tirreno-Adriatico, e Chris Hamilton.

Infine, chiudiamo con la Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali. Giulio Ciccone, guarito dal Covid, sarà della partita e se dovesse trovare, rapidamente, il colpo di pedale dei giorni migliori, farebbe fare un salto di qualità notevole al sodalizio italoamericano. Ad ogni modo, la Trek ha gli uomini per potersi permettere di aspettare l’abruzzese fino all’inizio della terza settimana. Infatti, corridori come Nicola Conci, attualmente in grande forma, Gianluca Brambilla e il veterano Pieter Weening, dovrebbero essere sufficienti per non lasciare lo Squalo dello Stretto isolato anzitempo nelle frazioni più dure dei primi quindici giorni.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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