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Golden Gala di Roma, i numeri di Duplantis e gli italiani protagonisti

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E’ stata un’edizione storica quella 2020 del Golden Gala di Roma, di cui trovate il resoconto completo a questo link. Non solo perché è stata la prima a svolgersi a porte chiuse, senza un pubblico che avrebbe potuto assistere ad una serata densa di emozioni. E di record. Andiamo ad elencare alcuni dei numeri più significativi che hanno caratterizzato la tappa italiana della Diamond League.

Il volo di Duplantis

La copertina non può che prenderla Armand Duplantis. Lo svedese, a 20 anni, è già una leggenda del salto con l’asta: i record si susseguono a velocità impressionanti, a rendere speciale questo ragazzo è anche il suo fisico “normale”.

Duplantis ha vinto la sua 15esima gara ufficiale, chissà che lo statunitense Kendricks cominci a rendersi davvero conto dell’impresa dello scorso anno, quando vinse ai Mondiali di Doha e fu l’ultimo a sconfiggerlo.

Ma c’è, ovviamente, di più: Duplantis ha saltato 6.15, al secondo tentativo, battendo il primato assoluto all’aperto che resisteva ormai dal 1994. Il 31 luglio 1994 fu “Lo Zar”, Sergey Bubka, a lasciare tutti a bocca aperta raggiungendo la stratosferica misura di 6.14 e segnando il 35esimo record della sua epica carriera, al Sestriere. L’Italia, dunque, è nuovamente teatro di un’impresa col salto nell’asta anche se è doveroso ricordare come la IAAF ha di fatto “unito” indoor e aperto. Poco cambia: Duplantis detiene ovviamente anche il record mondiale, ottenuto a febbraio (a Glasgow) con 6.18. Una settimana prima, peraltro, era arrivato il 6.17 di Torun, Polonia. Sarà bellissimo guardare lo svedese ai giochi di Tokyo, così come c’è curiosità a quanto sarà quotata la sua vittoria dai bookmakers che permettono anche di giocare casino.

La bella impresa di Scotti

Undici anni dopo, l’Italia torna a vincere in Diamond League: l’ultima a riuscirci fu Antonietta di Martino, nel 2009, quando ancora si chiamava Golden League. A compiere l’impresa è Edoardo Scotti che si è aggiudicato la gara dei 400 metri precedendo Yousef Karam e Karol Zalewski e approfittando dell’assenza di Van Niekerk. Il lombardo ha chiuso con 45.21 che è anche il quarto tempo italiano in assoluto e il migliore per un under 23. Vale la pena sottolineare che sotto i 45 secondi, in Italia, è riuscito a scendere solo Davide Re: coi suoi 20 anni, Scotti ha tutto per riuscire nell’impresa.

I record di Crippa

Intanto Yeman Crippa continua nella sua crescita. Ora è suo anche il primato nazionale dei 3000, battendo il precedente record di Genny Di Napoli (resisteva dal 1996) con un ottimo 7’38”27. La gara peraltro è stata bellissima, con Kiplimo che ha vinto e ha fatto segnare il miglior tempo degli ultimi 13 anni, con Ingebrigtsen, secondo, col secondo miglior cronometro europeo di sempre (7’27”05).

Per rendere meglio l’idea del momento esaltante di Crippa, va sottolineato che l’ultimo a detenere i primati nazionali sui 10.000, 5.000 e 3000 allo stesso tempo è stato Franco Fava, nel 1977.

Tortu-Jacobs e gli altri italiani

Detto di Gimbo Tamberi che cerca condizione e fiducia (il secondo posto nel salto in alto, con 2.27, è il giusto viatico) e la bella seconda posizione di Luminosa Bogliolo nei 100m ostacoli, gli appassionati attendevano con curiosità anche l’ennesima sfida tra Tortu e Jacobs.

Hanno chiuso al terzo e al quarto posto (preceduti da Simbine e Cissé) fermando il cronometro rispettivamente sui 10.09 e 10.11: ancora una volta il 22enne ha pagato una partenza non perfetta (molto meglio Jacobs), riuscendo però a distendersi nel finale e a chiudere con una piccola soddisfazione una stagione decisamente complicata.

Foto: Lapresse

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