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Golf, ANA Inspiration 2020: al via il secondo Major femminile. Jin-Young Ko salta la difesa del titolo, Danielle Kang a caccia della prima

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L’ANA Inspiration 2020, secondo Major di una stagione femminile che ne avrà, invece dei cinque ormai abituali, quattro (l’Evian Championship, in Francia, è stato cancellato), prenderà il via domani. Si sarebbe dovuto disputare dal 2 al 5 aprile, ma la pandemia di coronavirus ha imposto lo spostamento in uno dei weekend più simbolici degli Stati Uniti, quello del Labor Day. La festa dei lavoratori, infatti, negli States si celebra nella prima settimana completa del nono mese dell’anno.

A difendere il titolo avrebbe dovuto essere la sudcoreana Jin-Young Ko, che però non è mai scesa in campo da quando il circuito ha ripreso a marciare e che, anche questa volta, ha deciso di non farlo, preferendo tornare in scena una volta che i voli internazionali saranno resi più sicuri. Assente anche la connazionale Hyo-Joo Kim, mentre ci saranno le altre top ten del golf femminile, a partire dalle americane Danielle Kang (già due successi sul tour LPGA) e Nelly Korda, per chiudere con la canadese Brooke M. Henderson.

Si arriva, in termini di Major, dall’incredibile esito del Women’s British Open, andato alla tedesca Sophia Popov, che non solo non aveva mai vinto un torneo sui circuiti maggiori, ma mai li aveva frequentati, trovandosi sul Symetra Tour (propedeutico a quello LPGA) fin dal 2016. Non sarà presente al via di questo Major, che non vede ai nastri di partenza neppure la britannica Charley Hull, unica tra le partecipanti positiva al coronavirus e perciò obbligata a dare forfait.

Si gira al Mission Hills Country Club di Rancho Mirage, in California, e in particolare sul Dinah Shore Tournament Course, un par 72 da Desmond Muirhead e aperto nel 1971. Esiste una tradizione del torneo fin dal 1994 per la quale la vincitrice va a tuffarsi nel Poppie’s Pond, uno stagno che prende il nome dalla tuttora in vita golfista americana Terry Wilcox, appunto Poppie per i suoi nipoti. La tradizione, in realtà, è partita da Amy Alcott, che nel 1988 decise di farsi un bagno dopo la sua seconda vittoria, e solo dal 1994 ha assunto il suo carattere attuale di rituale.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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