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Internazionali d’Italia 2020, Jannik Sinner continua la sua crescita: qualità chiare, ma c’è tanto da lavorare
Si deve partire da un dato assoluto: se non si hanno qualità, non si possono raggiungere gli ottavi di finale di un Masters1000, battendo il n.6 del mondo Stefanos Tsitsipas, sciorinando un terzo set di grande rilievo. Il progetto “Jannik Sinner” procede perché a 19 anni non si può pensare che tutto sia bello che finito. Il prodotto va lavorato con cura, c’è bisogno di pazienza e non di ansia.
“In un anno sono cresciuto molto, in generale. Sul gioco a rete abbiamo lavorato tanto negli ultimi sei mesi, ma non siamo ancora ad un alto livello – ha ammesso -. Anche sul back di rovescio posso migliorare. Io non me gioco tanti ma è un colpo che mi servirà per variare ritmo. Devo anche accettare di non essere fisicamente forte come altri, su questo devo lavorare“, le parole di Sinner in conferenza stampa dopo la sconfitta in tre set contro il bulgaro Grigor Dimitrov negli ottavi degli Internazionali d’Italia 2020. Come ha detto spesso il suo tecnico Riccardo Piatti “o vinci o impari” e Jannik ha ancora tanto da imparare da questi match.
Sotto il profilo tecnico, il gioco dell’altoatesino va arricchito con alcuni cambi di spartito, che specialmente sulla terra battuta sono indispensabili. Non avendo una grandissima manualità, Sinner fatica molto nel trovare il giusto timing sulla palla quando si trova a fronteggiare palle senza peso, oppure con il back. E’ stato il tema che gli ha proposto dal secondo set in poi Dimitrov e che lo ha messo molto in difficoltà. Una situazione, infatti, che ha portato l’azzurrino a commettere tantissimi errori, specie con il dritto, non essendo di base particolarmente centrato anche per un po’ di tensione dettata dalla posta in palio.
Una lezione da apprendere dunque, ma delle basi solide ci sono. La potenza dei colpi al rimbalzo e piatti è notevole. Jannik ha la grande qualità di giocare con costanza con i piedi vicino la riga di fondo, volendo sempre dominare lo scambio. E’ un po’ quello che è accaduto contro Tsitsipas in quel terzo parziale, che l’italiano si è andato letteralmente a prendere.
In conclusione, va poi affrontato anche un discorso di natura fisica. La costruzione atletica è un aspetto da non trascurare e sotto questo profilo in un anno è migliorato, ma i margini sono ancora molto ampi. Ne sono consapevoli lui e il proprio staff. La parola d’ordine, quindi, è pazienza.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse