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Internazionali d’Italia Roma 2020: Novak Djokovic campione per la quinta volta, Diego Schwartzman sconfitto dopo quasi due ore

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Novak Djokovic vince per la quinta volta gli Internazionali d’Italia. Il serbo batte in un’anomala finale di lunedì (da lui già vissuta e persa nel 2012 contro Rafael Nadal, ma per ragioni acquee) l’argentino Diego Schwartzman per 7-5 6-3, tornando a prendersi un titolo già suo nel 2008, 2011, 2014 e 2015. Si tratta anche del Masters 1000 numero 36 nella sua carriera, statistica nella quale occupa il primo posto, oltre che il titolo numero 81, dato nel quale è quinto dietro a Jimmy Connors, Roger Federer, Ivan Lendl e Nadal.

C’è subito battaglia nel game d’apertura, con Schwartzman che fa sapere di esserci e sfrutta due errori di Djokovic per trovare subito il break. Il serbo, subito dopo, alterna punti d’alta scuola a risposte sbagliate, e l’argentino riesce così a confermare il vantaggio mentre si aprono gli ombrelli, segno di una pioggia che cade sì sul Centrale, ma non così copiosamente da interrompere tutto. Djokovic continua a essere falloso e regala un altro break, ma si risveglia pochi attimi dopo e ne recupera uno. Il secondo lo riprende dopo aver annullato una palla del 4-2 a Schwartzman, mostrando di aver davvero ritrovato le sue armi principali. Dopo tante difficoltà, l’argentino ritorna a vincere un game con l’ace che vale il 4-4, poi ne mette insieme un altro buono e, con una gran difesa che sorprende Djokovic, arriva ad avere una nuova chance di break, che però il serbo annulla con uno scambio vinto a rete. Sul 5-4 il numero 1 del mondo si procura un set point, ma il numero 15 gliel’annulla giocando un ottimo scambio sulla diagonale dritto mancino contro rovescio. Sul 6-5, però, Schwartzman sbaglia tanto e regala tre chance a Djokovic; sulle prime due è bravo in un caso e fortunato nell’altro, ma sulla terza il serbo alza la traiettoria del dritto in modo non controllabile dal suo avversario. Il 7-5 arriva così dopo un’ora e 11 minuti.

Djokovic, però, ricomincia in maniera poco incisiva, cedendo subito il servizio a 15, solo per poi riprenderselo all’istante. Il serbo rimane, ad ogni modo, nervoso almeno quanto il cielo di Roma continua ad essere dominato dalle nuvole e si ritrova sotto 15-40 nel quinto game, ma Schwartzman gli offre una mano con un paio di errori in manovra. Gli scambi continuano a essere piuttosto lunghi in una buona maggioranza di casi, con il serbo che appare in grado in qualsiasi momento di poter dare la sterzata decisiva alla sfida. Schwartzman si ritrova indietro 0-40 nell’ottavo game, Djokovic aggredisce in risposta, chiude con il rovescio vincente e piazza un break che sa di decisivo. Con i tre match point il serbo arriva a 11 punti vinti di fila, ma non riesce a fare 12 perché sbaglia l’approccio a rete che può valergli l’incontro e il successivo rovescio in recupero. Uno scambio lunghissimo, chiuso da una palla corta che Schwartzman non gestisce, regala però a Djokovic il successo e la quinta vittoria al Foro italico.

La dura e cruda realtà dei numeri dice che la distanza tra i due è stata poca e tanta insieme. Il serbo è stato leggermente migliore in tutto: prime in campo (69%-65%), punti vinti su prima e seconda (69% e 41% contro 58% e 35%), oltre che, per conseguenza, sui punti vinti in risposta. Djokovic si mantiene imbattuto contro Schwartzman, già sconfitto nei quattro precedenti, sempre in appuntamenti importanti (tre Slam e Roma 2019).

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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