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Ciclismo

Mondiali ciclismo, Vincenzo Nibali: “Salita finale troppo aspra per me. Buone risposte per il Giro d’Italia”

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Non poteva disputare un Mondiale anonimo, non sarebbe stato nel suo stile. Vincenzo Nibali ci ha provato sulla penultima salita del percorso di Imola, portandosi dietro Mikel Landa, Richard Carapaz, Rigoberto Uran e Wout Van Aert. Anche sull’ascesa conclusiva di Gallisterna ha resistito nelle primissime posizioni a lungo, prima di staccarsi a seguito della rasoiata del neo-campione del mondo Julian Alaphilippe. Non era una rassegna iridata adatta allo Squalo e, non a caso, l’Italia non partiva con i favori del pronostico.

Dopo sei ore e più di gara stavo bene, però la salita così aspra per me è sempre un po’ un’incognita. Infatti ho provato a muovermi prima, però Van Aert non ha collaborato. Poi sulla salita finale sapevo che sarebbe stato più difficile per me, ne avevo parlato anche in settimana con i ragazzi. A regola avremmo dovuto anticipare, però il ritmo era sempre alto e non c’è stato tanto spazio“, le prime parole del siciliano appena dopo la gara.

Lo Squalo ha analizzato come il podio conclusivo sia stato formato da tre corridori che hanno disputato il Tour de France: “Tutti quelli che hanno fatto il Tour sono abituati a stare molto più tempo in acido. Poi c’era Fuglsang che stava bene già dalla Tirreno, era un po’ più avanti di me di condizione, quindi oggi era uno di quelli che poteva giocarsi la vittoria. Per me era anche un buon test in vista del Giro. Sapevo già da questa mattina che una salita così era difficile da digerire per me”.

Dopo la preoccupazioni delle ultime settimane, Vincenzo Nibali ha trovato finalmente le risposte che cercava in vista del Giro d’Italia che scatterà sabato 3 ottobre: “Oggi è il primo giorno che mi sono sentito un po’ meglio anche rispetto alle gare precedenti. Alla Tirreno-Adriatico non mi sono mai sentito così (bene come oggi, ndr). Questo mi dà anche un po’ più di fiducia in vista del Giro. Ma in generale mi sentivo molto meglio anche rispetto alla settimana scorsa. Questa era una vera gara, con 5000 metri di dislivello. Io ho sempre lavorato allo stesso modo in questi anni. C’era da soffrire un po’, lo sapevo. Sono fiducioso in vista del Giro, vediamo. So che c’è un corridore come Fuglsang che sta bene, poi ci saranno altri corridori come Vlasov“.

federico.militello@oasport.it

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