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MotoGP
Moto3, GP San Marino 2020: John McPhee brucia Ogura e Suzuki, Arenas cade. Mondiale riaperto
Il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini 2020 della Moto3 potrebbe avere segnato un momento di enorme importanza a livello stagionale. La caduta dello spagnolo Albert Arenas (KTM Aspar) riapre i conti in classifica generale, con il britannico John McPhee (Honda Petronas) che vince il settimo appuntamento dell’annata e si rilancia per il titolo. Sulla pista di Misano, dominata da sole e temperature quasi da piena estate (27 gradi per quel che riguarda l’atmosfera, e 33 sull’asfalto), il classe 1994 lascia sfogare gli avversari nelle prime fasi della corsa, per poi gestire nel migliore dei modi gli ultimi chilometri, vincendo per la terza volta in carriera precedendo il giapponese Ai Ogura (Honda Asia) per 37 millesimi e l’altro nipponico Tatsuki Suzuki (Honda SIC58) per 232.
Si ferma ai piedi del podio lo spagnolo Jeremy Alcoba (Honda Kommerling) quarto a 393 millesimi, davanti al suo compagno di team, l’argentino Gabriel Rodrigo che, suo malgrado, aveva condotto a lungo la gara odierna. Sesto posto per il primo degli italiani, Tony Arbolino (Honda Rivacold) con un distacco di 543 millesimi, quindi è settimo lo spagnolo Jaume Masià (Honda Leopard) a 833. Completano la top ten Romano Fenati (Husqvarna Max Racing) ottavo a 928, quindi nono Dennis Foggia (Honda Leopard) a 976, con Andrea Migno (Sky Racing team VR46) decimo a 1.121. Conclude in undicesima posizione, invece, Niccolò Antonelli (Honda SIC58) a 1.554, mentre è tredicesimo Riccardo Rossi (KTM BOE) a 1.921, davanti a Stefano Nepa (KTM Aspar) quattordicesimo a 1.961. Si ferma in diciottesima posizione Davide Pizzoli (KTM BOE) a 11.399 Sfortunatissimo, invece, Celestino Vietti (Sky Racing team VR46) che chiude la sua gara dopo appena 4 curve, dopo un contatto con lo spagnolo Raul Fernandez (Red Bull KTM Ajo).
A questo punto la classifica generale vede Alberta Arenas concedere una grande chance ai rivali, finendo nella ghiaia di Misano e lasciando riaprire i discorsi. Il portacolori del team KTM Aspar rimane al vertice con 106 punti ma Ai Ogura si porta a 5 lunghezze di distacco, quindi John McPhee è terzo a 14, con Tatsuki Suzuki quarto a 31. Quinto, e primo degli italiani, Tony Arbolino a -36.
LA GARA
Allo spegnimento dei semafori lo scatto migliore è del pole-man Ogura che prende per primo curva 1, ma viene rapidamente infilato da Suzuki e Rodrigo. Si arriva alla curva Rio ed ecco il primo scossone della gara: Raul Fernandez perde il controllo della sua moto e colpisce Celestino Vietti e, di conseguenza anche Sergio Garcia. Per i tre la gara è rovinata con due protagonisti molto attesi (lo spagnolo era risultato il più veloce nel warm-up di questa mattina) che escono di scena troppo presto.
Il resto del plotone vede sempre Suzuki in vetta inseguito da Rodrigo e Ogura, quindi Arbolino e Migno in quarta e quinta posizione, mentre Masià e Arenas rimangono a stretto contatto. Fenati scivola in quattordicesima piazza, mentre Antonelli, sempre più in difficoltà, è addirittura ventunesimo.
Dopo le prime fasi concitate, come capita con grande frequenza nella classe più leggera, la situazione si stabilizza con Suzuki in vetta davanti a Rodrigo, Arbolino e Binder, con il consueto gruppo ben nutrito che comprende circa una ventina di piloti. Nella pancia nel gruppo, nel frattempo, Alonso Lopez va a contatto con Ayumu Sasaki ed entrambi finiscono nella ghiaia di Misano.
Si arriva al nono giro con Rodrigo che precede Arbolino per 141 millesimi e Binder per 272, con Foggia quarto a 365, mentre Antonelli risale fino alla undicesima posizione a 1.213. L’equilibrio regna sovrano in pista, con la sensazione che tutto si deciderà nelle ultimissime fasi come tradizione della Moto3.
La gara vede un altro momento importante al giro numero 14. Darryn Binder cade in curva 6 venendo letteralmente disarcionato dalla sua moto in piena traiettoria, con Foggia che lo evita davvero all’ultimo istante evitando guai peggiori. Di questo momento di tensione prova ad approfittarne Suzuki, ma il suo tentativo di fuga viene stoppato dopo pochi chilometri con Rodrigo che lo sorpassa nuovamente per prendere la leadership della gara.
Il GP di San Marino della classe più leggera si decide nelle ultime fasi, con otto piloti a contendersi il successo. Di questi, però, non c’è traccia del leader della graduatoria generale, Albert Arenas, che cade malamente a 2 giri dalla conclusione in curva 3, con un errore pesantissimo in ottica titolo iridato. L’ultima tornata è quanto mai emozionante, con sorpassi e contro-sorpassi in ogni curva. La bagarre è assoluta, e la spunta John McPhee che prende la testa e non la molla più fino al traguardo precedendo i nipponici Ogura e Suzuki.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse