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MotoGP, Andrea Dovizioso deve limitare i danni. Raccogliere più punti possibili, poi arriveranno piste più favorevoli

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Si apre con un decimo posto in qualifica il Gran Premio dell’Emilia Romagna 2020 della Moto per Andrea Dovizioso. Il portacolori della Ducati ha chiuso il suo sabato di Misano con quello che si potrebbe dire “il minimo sindacale”: passare dalla Q1 alla Q2 e cercare il miglior posizionamento possibile nella griglia di partenza sul tracciato intitolato a Marco Simoncelli. Si sapeva che “Desmo Dovi” non avrebbe potuto fare sfracelli nella giornata odierna, ma quantomeno la Q1 è stata conquistata. Quello che stona, senza alcun dubbio, è vedere come i colleghi di marchio vadano decisamente meglio del tre volte vice-campione del mondo della classe regina. Francesco “Pecco” Bagnaia (quinto) si è visto cancellare una pole position stellare, mentre Jack Miller ha chiuso al secondo posto, con Danilo Petrucci nono. Non certo quello che Andrea Dovizioso sognava.

La parola d’ordine per il romagnolo, a questo punto, diventerà sempre più: “resistere”. Il nativo di Forlì sa perfettamente che la sua GP20 non può ancora competere su piste simili contro Yamaha o Suzuki, come si è visto già nella prima uscita del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini di domenica. Una consapevolezza che stride con la realtà. Il ducatista, infatti, svetta in classifica generale, ma lui in primis sa che non è tutto oro quello che luccica.

La moto che ha tra le mani è ancora lontana dai suoi desiderata sia a livello di gomme, sia a livello di entrata di curva ed i rivali stanno mancano occasioni su occasioni per prendere la vetta della graduatoria, uno su tutti Fabio Quartararo, che aveva completato la doppietta in quel di Jerez de la Frontera. Per questo motivo, e non solo, non sarà semplice per lui vincere un campionato nel quale i primi nove sono racchiusi in 23 punti, meno di una gara dunque, con ben cinque marchi rappresentati. I passi in avanti messi in mostra nei test di martedì avevano fatto ben sperare in casa Ducati, ma oggi le qualifiche hanno riportato sulla terra un Dovizioso che, come detto, non solo non è dove vorrebbe essere con la sua moto a livello di feeling ma, soprattutto, è lontano dai colleghi di marchio.

Domani la gara non sarà semplice, ovviamente, per cui l’ex Honda e Yamaha dovrà assolutamente estrarre da Misano 2 il massimo bottino possibile per le sua attuali condizioni. Da quel momento in avanti il romagnolo potrà tornare a spingere a dovere, su piste più consone alla sua GP20. Come si svilupperà il calendario del Mondiale MotoGP 2020? Le cose, almeno sulla carta, potrebbero migliorare. Il 27 settembre si correrà al Montmelò per il Gran Premio di Catalogna, dove il ducatista vinse nel 2017 prima di due ritiri sfortunati. L’11 ottobre sarà la volta del Gran Premio di Francia a Le Mans, pista nella quale ha centrato due podi negli ultimi anni, al netto di qualche caduta di troppo. Il 18 e 25 ottobre, quindi, doppietta di Aragon, forse la pista migliore per la Ducati nel lotto di quelle che ci separano dalla fine della stagione. Meglio, di sicuro, della doppietta di Valencia dell’8 e 15 novembre, su un tracciato scorbutico per tutti. Gran finale il 22 novembre a Portimao con il Gran Premio del Portogallo, pista con un lungo rettilineo nel quale il motore di Borgo Panigale farà la differenza, ma le tante curve del tracciato lusitano saranno un rompicapo per Dovi?

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Foto:  Hazrin CRIC / Shutterstock.com

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