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MotoGP, Casey Stoner: “Senza Marquez non c’è nessun leader al momento in MotoGP. Si può vincere qualsiasi moto in griglia”

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Il Mondiale MotoGP 2020 è ormai pronto per fare tappa a Misano dopo quasi tre settimana di pausa in vista del tour de force che porterà piloti e team al termine della stagione agonistica con 9 Gran Premi da disputare in appena 40 giorni. Si preannuncia una lunghissima volata che dovrebbe decidersi proprio in occasione dell’ultimo round di Portimao, alla luce dell’equilibrio che finora ha caratterizzato la prima parte del campionato. Un’incertezza di fondo favorita inevitabilmente dall’assenza per infortunio di Marc Marquez, dominatore incontrastato degli ultimi quattro anni costretto ad abdicare in seguito ad una doppia operazione all’omero.

Senza Marc, onestamente, non c’è nessun leader al momento dice Casey Stoner, due volte campione del mondo MotoGP con Ducati e Honda – E lo si vede dai risultati, dalle persone che salgono sul gradino più alto del podio. Marc era un chiaro leader ed ha portato il campionato ad un altro livello. Quando c’ero io, Valentino (Rossi), Jorge (Lorenzo) e Dani (Pedrosa) era sempre in testa al gruppo ad allungarlo. Al momento non c’è un pilota in grado di farlo, mostrando quello che andrebbe fatto ogni weekend, con grande costanza nel corso della stagione. Questa è una stagione molto condensata, con due gare su ogni circuito, quindi i piloti sentono che se hanno ottenuto un buon risultato nella prima, andranno bene anche la settimana successiva. E’ una campionato molto diverso, che sta sconvolgendo un po’ tutto“.

Onestamente, penso che si possa vincere con qualsiasi moto in griglia al momentoprosegue l’australiano, ritiratosi nel 2012, durante il podcast The Fast Lane – Sono tutte molto simili, hanno solo alcuni tratti differenti nel modo in cui trovano la loro velocità. La grande differenza è che non c’è un leader a livello umano. Se non sei un leader, allora sei un inseguitore. E quindi hai bisogno di vedere che qualcuno è in grado di fare certe cose in moto per capire che puoi arrivarci anche tu. Non è una cosa facile. Ci sono passato in Ducati. Quando sono mancato, la Ducati ha faticato molto. Non mi definisco necessariamente un leader, ma non ho mai guardato al box accanto pensando che l’erba fosse più verde. Ho sempre pensato che quella fosse la moto con cui dovevo lavorare, cercando il modo per renderla veloce“.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Rainer Herhaus / Shutterstock.com

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