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MotoGP
MotoGP, Ducati troppo distante da Yamaha e Suzuki. Andrea Dovizioso: così è dura per il Mondiale
Si sapeva che la pista di Misano non sarebbe stata una delle più indicate per la GP20. In Ducati conoscevano questo aspetto alla perfezione, ed il venerdì del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini 2020 lo ha ampiamente confermato. Sui sei piloti del team di Borgo Panigale, solamente uno si è piazzato nella top ten dei tempi combinati della giornata. Si tratta di Danilo Petrucci che ha concluso con il crono di 1:32.825 a 636 millesimi dallo scatenato Fabio Quartararo. Per il resto, tabula rasa.
Bisogna scendere fino all’undicesima posizione della graduatoria per trovare Andrea Dovizioso. Il romagnolo, vero e proprio padrone di casa sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, non è andato oltre l’1:32.936 a 756 millesimi dalla vetta. Non un risultato drammatico, ci mancherebbe, ma un pilota che vuole puntare al titolo dovrebbe fare di più. Lo sa lui e lo sa anche la Ducati.
La sensazione nettissima è che questo primo weekend di Misano sia partito davvero con il piede sbagliato per la moto tinta di rosso. Per sfortuna di “Desmo Dovi”, tra l’altro, bisogna ricordarsi che si correrà sullo stesso tracciato anche nel corso del prossimo weekend. Saranno in palio, quindi, 50 pesantissimi punti in ottica titolo iridato. Il forlivese è in pienissima bagarre per centrare il successo finale, ma ha a sua disposizione una moto troppo ondivaga. Su alcune piste va alla grande e può giocarsela sempre, in altre fatica.
Misano è nella seconda categoria. Andrea Dovizioso, quindi, dovrà estrarre il massimo dalla sua GP20. In primo luogo domattina dovrà centrare la top10 per evitare la pericolosa Q1 di domani pomeriggio, dopodiché dovrà apportare correttivi importanti per risolvere i problemi nelle curve, mentre quelli con le gomme sono più complicati da mettere a posto in poche ore. Il titolo mondiale della MotoGP potrebbe già decidersi nel back-to-back in salsa romagnola. Il padrone di casa Andrea Dovizioso non vuole certo fare da spettatore, ma dovrà rimboccarsi le maniche, e non poco. La Ducati, a sua volta, dovrà assecondarlo, altrimenti Fabio Quartararo e Maverick Vinales saranno impossibili da raggiungere.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Valerio Origo