MotoGP, Fabio Quartararo: “Un Mondiale davvero strano, oggi superare era un inferno! Non ho visto la penalità”

Fabio Quartararo chiude con pochi sorrisi il suo Gran Premio dell’Emilia Romagna 2020 della MotoGP. Il francese, termina la sua prova ai piedi del podio (anche per colpa di una penalità finale) e prosegue in una stagione davvero difficile. Dopo un avvio scintillante con la doppietta di Jerez, “El Diablo” sembra davvero essere sparito, con tante difficoltà con una M1 che proprio non gira al massimo.

Tutto nel bel mezzo di una stagione che non sembra avere un padrone (lui stesso si trova ad una sola lunghezza da Andrea Dovizioso). “Stiamo vivendo un Mondiale davvero strano, ma è così per tutti – ammette ai microfoni di Sky Sport -. Oggi la situazione non è cambiata in maniera particolare a livello di classifica. Vinales ha vinto, ma Dovizioso ha fatto fatica. Sicuramente senza Marquez tutto diventa più imprevedibile”. 

Anche la seconda prova in terra romagnola non è stata certo come sperava Quartararo: “Oggi non solo non riuscivo a tenere dietro gli avversari ma, soprattutto, non riuscivo a superare. Per esempio ho passato Pol Espargarò in un punto che non è propriamente da sorpassi. Per il resto facevo tanta fatica. L’accelerazione era più o meno come gli altri, ma per il resto non andavo”.

Cosa manca per rivedere il dominatore delle prime gare? “Innanzitutto essere al comando nel corso del primo giro. So che sembra una battuta ma fa tutta la differenza. Essere al comando aiuta e non poco in questa era della classe regina. Una settimana fa Morbidelli ha vinto così, oggi Vinales ha fatto lo stesso. Per la mia M1 superare è infernale, per cui meglio essere là davanti”.

La gara del portacolori del team Yamaha Petronas si è conclusa con una penalizzazione di tre secondi per non aver effettuato il long lap penalty che gli era stato comminato. “L’ho appreso solo dopo l’arrivo. Non mi era arrivata la comunicazione sul dashboard e di questo sono sicuro, dato che lo controllo almeno una decina di volte al giro”. 

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Foto: Lapresse