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MotoGP, GP Emilia-Romagna 2020: i promossi e bocciati. Vinales e Mir primi della classe, Quartararo e Valentino Rossi dietro la lavagna

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E’ il momento di tirare le somme per quanto è accaduto a Misano, sede del round del Mondiale 2020 di MotoGP. Sul tracciato dedicato a Marco Simoncelli, la classe regina si è esibita per la seconda volta consecutiva, ha regalato un grande spettacolo e i tifosi non ne sono rimasti delusi. Una pista tecnica quella in terra romagnola che richiedeva grande applicazione da parte dei team e precisione di guida dai piloti. Andiamo quindi a valutare, con i promossi e i bocciati, cosa la prova iridata ci ha detto:

PROMOSSI

Maverick Vinales: vince e risponde così alle critiche. Lo spagnolo voleva questo successo a tutti i costi e ha centrato il proprio obiettivo. Pole e successo sono da sottolineare, come anche quel pizzico di fortuna per un “Pecco” Bagnaia che era in fuga a precederlo, salvo poi stendersi. Certo, conta portare la moto al traguardo e lui ha il merito di averlo fatto.

Francesco “Pecco” Bagnaia (Ducati Pramac): no, non siamo impazziti. “Pecco” merita la promozione nonostante il grave l’errore che lo ha estromesso dalla gara e dalla possibile prima vittoria in top-class. Resta infatti la bontà di una prestazione incredibile, essendo l’unico ducatista a interpretare a dovere delle gomme enigmatiche per altri. Sotto il profilo della velocità, il pilota c’è.

Joan Mir (Suzuki): un vero e proprio diesel lo spagnolo. Attento e controllato nella prima metà, quindi scatenato nel finale dove semina gli avversari. Una settimana fa ha concluso al terzo posto, stavolta è secondo. L’iberico continua a stupire ed è sempre più il riferimento in casa Suzuki.

Pol Espargarò (Red Bull KTM): gara consistente per lo spagnolo, che ottiene un brillante terzo posto, sfruttando una gomma morbida che non l’ha abbandonato nel finale.

Franco Morbidelli: la sua gara dura sostanzialmente pochi secondi e non per colpa sua. Viene abbattuto letteralmente dallo spagnolo dell’Aprilia Aleix Espargarò in uscita dalla curva della Quercia e non ha modo di difendere la vittoria di 7 giorni fa. Peccato per lui, bravo a tenere duro e a concludere nono, facendo vedere un ottimo passo che gli avrebbe consentito di lottare per le posizioni di vertice.

Alex Marquez (Honda): la sua miglior prestazione stagionale senza se e senza ma. Chiude settimo a 11.9 secondi da Vinales, ma mostra segnali di crescita evidenti. Dopo il miglior tempo nel warm-up di questa mattina, stringe i denti e fa il massimo con la sua moto, chiudendo vicino anche a Takaaki Nakagami. La luce in fondo al tunnel?

BOCCIATI

Valentino Rossi (Yamaha): un brutto errore. Davvero un peccato per il “Dottore” che non gestisce al meglio una gomma hard ancora fredda e finisce nella ghiaia della curva Rio dopo pochi chilometri dal via. Vero è che la velocità mancava e probabilmente anche senza l’uscita di pista non lo avremmo visto lottare per la top-3.

Fabio Quartararo (Yamaha Petronas): un quarto posto non entusiasmante. Voleva ben altro dalla doppietta di Misano, invece, chiude con un risultato ai piedi del podio dopo lo “zero” di una settimana fa. Il Mondiale è ancora li vicino, ma il francese appare lontano anni luce da quando aveva stupito tutti con la doppietta a Jerez, totalizzando 50 punti in due gare. Da quel momento il suo rendimento si è di molto ridimensionato…

Andrea Dovizioso (Ducati): la consapevolezza di una gara in difesa c’era, ma forse si è andati oltre le più negative aspettative. Concludere ottavo anche per demeriti altrui a 13 secondi dalla vetta è un dato chiaramente poco confortante per il forlivese. La vetta della classifica c’è ancora, ma il romagnolo deve assolutamente cambiare passo se vorrà vincere il titolo iridato.

Alex Rins (Suzuki): una prestazione da dimenticare. Chiude mestamente dodicesimo e penultimo tra quelli arrivati e, soprattutto, taglia il traguardo a 22 secondi di distacco dal compagno di scuderia Joan Mir che ormai sembra essersi preso lo scettro in Suzuki. Un anno fa vinse due gare e ci si attendeva molto da lui. Ora come ora è letteralmente disperso.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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