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MotoGP
MotoGP, GP San Marino 2020: a chi è favorevole la pista di Misano. Yamaha all’attacco, Suzuki e KTM ormai competitive ovunque
Comincia di fatto questo fine settimana la seconda parte del Mondiale MotoGP 2020, che affronterà un autentico tour de force da 9 Gran Premi in 40 giorni fino all’ultimo atto stagionale in programma a Portimao domenica 22 novembre. Per il momento sono già state disputate cinque tappe per quanto riguarda la classe regina del Motomondiale, pronta dunque ad arrivare al giro di boa del campionato al termine del doppio appuntamento previsto al Misano World Circuit intitolato a Marco Simoncelli. Il tracciato romagnolo ospiterà nell’ordine il Gran Premio di San Marino (11-13 settembre) ed il Gran Premio dell’Emilia Romagna (18-20 settembre) per un totale di 50 punti a disposizione in ottica iridata.
Dopo due circuiti (e tre round) particolarmente sfavorevoli come Brno e Spielberg, la Yamaha torna su una pista sulla carta amica con l’obiettivo di tornare a vincere e di mettere in evidenza tutto il potenziale di una M1 che era stata davvero convincente nei test invernali e a Jerez de la Frontera. Nel 2019 a Misano la casa di Iwata è stata in grado di piazzare quattro moto nella top 5 alle spalle del vincitore Marc Marquez, che quest’anno sarà però assente causa infortunio, perciò i vari Fabio Quartararo (leader in classifica generale), Maverick Vinales (5° nel Mondiale), Valentino Rossi (7°) e Franco Morbidelli (11°) devono ambire inevitabilmente ad un risultato di prestigio. Le lacune tecniche attuali delle Yamaha (motore e freni) dovrebbero infatti essere mascherate in questo contesto di gara da un lay-out abbastanza tecnico e privo di lunghi tratti da stop and start in stile Red Bull Ring.
Il ruolo di principale antagonista della Casa dei Tre Diapason spetterà presumibilmente alla Suzuki, ormai competitiva dappertutto dopo aver compiuto dei progressi notevoli dal punto di vista dell’accelerazione e della velocità massima sul dritto come si è potuto ammirare in Austria. A questo punto Alex Rins e Joan Mir hanno le carte in regola per giocarsi sempre un posto nella top 5 ad ogni weekend di gara, cercando poi di fare l’ultimo step decisivo per salire sul podio e andare a vincere nelle giornate favorevoli. Grande attesa per vedere all’opera la pattuglia di KTM anche su un tracciato più tortuoso come quello di Misano, ma la sensazione è che la casa austriaca sia riuscita a raggiungere un ottimo livello di base che permette ai suoi piloti di ben comportarsi su quasi tutti i circuiti del Mondiale.
Nella passata edizione del GP di San Marino, Pol Espargarò si è messo in mostra alla guida di una KTM ancora lontana dal top con una qualifica superlativa (2° a tre decimi dalla pole di Vinales) e con una corsa molto solida (7°) in cui ha portato a casa il suo secondo miglior risultato della stagione. Lo spagnolo quest’anno sarà di conseguenza uno dei grandi favoriti, ma anche Brad Binder e Miguel Oliveira (una vittoria a testa nel 2020) andranno a caccia di piazzamenti di rilievo. Potrebbe profilarsi all’orizzonte invece un doppio GP in salita per Ducati, che si aggrappa ad Andrea Dovizioso e Jack Miller nella corsa per il titolo mondiale più incerta ed equilibrata dell’ultimo decennio. L’ultima apparizione della casa di Borgo Panigale a Misano non è stata positiva (Dovi 6°, Miller 9° e Petrucci 10°), inoltre le prestazioni messe in mostra quest’anno sui circuiti lontani dalla Stiria (da sempre feudo Ducati per eccellenza) hanno lasciato decisamente a desiderare.
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erik.nicolaysen@oasport.it
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Foto: Abdul Razak Latif / Shutterstock.com