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MotoGP, GP San Marino 2020: riparte a Misano il Mondiale più incerto del Nuovo Millennio con 10 piloti in lizza

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Se si volesse applicare un’enorme dose di cinismo, bisognerebbe ringraziare Marc Marquez per aver forzato troppo i tempi nel cercare di tornare in pista, procurandosi una ricaduta dell’infortunio al braccio che gli sta tutt’ora impedendo di gareggiare. “Quando il gatto non c’è, i topi ballano” recita un vecchio adagio popolare. Il detto sta venendo clamorosamente confermato dalla stagione 2020 della MotoGP che, privata di chi ha dominato la scena negli ultimi anni, ha preso una piega a dir poco inaspettata.

Alla vigilia si riteneva che il titolo sarebbe stato una questione tra i “tre tenori”, ovvero il già citato Marquez e gli alfieri della Yamaha Fabio Quartararo e Maverick Viñales. In effetti, al netto delle disavventure di Marc, le due gare di Jerez de la Frontera avevano fatto intravedere proprio questo scenario. Il francese si era imposto in entrambe le occasioni, con il venticinquenne catalano a collocarsi subito alle sue spalle. Tuttavia i Gran Premi di agosto hanno mandato i valori a carte quarantotto. Tra Brno e il double header austriaco, il transalpino non si è mai spinto oltre la settima piazza, mentre l’iberico ha raccolto letteralmente le briciole.

Si sono invece imposti all’attenzione globale protagonisti inaspettati, su tutti i centauri di una Ktm migliorata esponenzialmente. Tra la sorpresa generale, Brad Binder e Miguel Oliveira sono stati capaci di conquistare la prima vittoria della carriera. Nel mezzo, c’è stata gloria anche per Andrea Dovizioso, scrollatosi improvvisamente dal torpore in cui è sprofondato in questo 2020 a causa delle nuove gomme, che lui proprio non riesce a digerire. Il trentaquattrenne forlivese ha trovato uno sprazzo di classe, che gli ha permesso di rilanciarsi nella corsa all’Iride.

Come se non bastasse, il numero di piloti in grado di essere protagonisti è aumentato a dismisura. A oggi si contano ben undici uomini capaci di salire almeno una volta sul podio. Inoltre, non va dimenticato come Alex Rins e Francesco Bagnaia, pur non avendo ancora concluso nella top-three, abbiamo dimostrato di avere tutti i crismi per poterci riuscire. Insomma, ci troviamo di fronte a un tutti contro tutti con pochi precedenti nella storia del Motomondiale. Dopo cinque gare, i primi nove della classifica iridata sono separati solamente da 27 punti! Nessuno è ancora andato a podio più di due volte e l’unico centauro ad aver sempre chiuso nella top ten, il podio non l’ha ancora visto!

C’è quindi grandissima attesa per capire quali saranno i valori in campo a Misano, ma azzardare qualsiasi pronostico è impossibile. In passato le Yamaha si trovavano a meraviglia su questa pista, ma l’ultima vittoria della Casa dei tre diapason è ormai datata 2014. La Honda, dominatrice dell’ultimo lustro, è orfana della sua punta di diamante, mentre la Ducati, l’unica in grado di interrompere il monopolio della Casa dell’ala dorata dal 2015 in poi, spera di ritrovare la forma del 2018, quando sfiorò una clamorosa doppietta. La Ktm sembra non porsi limiti e vuole continuare a stupire, mentre la Suzuki è avida di riscattarsi dopo aver raccolto molto meno di quanto avrebbe potuto tra Brno e Spielberg. Un’autentica mischia, da cui ogni volta rischia di emergere un protagonista differente. Il sogno è quello che si possa proseguire così fino a Portimao, in maniera tale da avere una delle stagioni più emozionati e imprevedibili di tutti i tempi.

LA CLASSIFICA DEL MONDIALE 2020 (5 GARE SU 14)
70 – QUARTARARO Fabio (Yamaha Petronas)
67 – DOVIZIOSO Andrea (Ducati)
56 – MILLER Jack (Ducati Pramac)
49 – BINDER Brad (Ktm)
48 – VINALES Maverick (Yamaha)
46 – NAKAGAMI Takaaki (Honda Lcr)
45 – ROSSI Valentino (Yamaha)
44 – MIR Joan (Suzuki)
43 – OLIVEIRA Miguel (Ktm Tech3)
35 – ESPARGARO Pol (Ktm)

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Foto: La Presse

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