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MotoGP, Valentino Rossi: “È un Mondiale pazzo. Lottare per vincerlo è una grande motivazione”

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Valentino Rossi è reduce da un Gran Premio di San Marino piuttosto amaro. Il Dottore ha visto sfumare il podio numero 200 della carriera nella classe regina letteralmente a pochi metri dal traguardo, venendo beffato dal rimontante Joan Mir dopo aver occupato a lungo la seconda posizione. Il quarantunenne di Tavullia si è dovuto accontentare della quarta piazza. Ciononostante, il veterano della Yamaha si è avvicinato alla testa del Mondiale, raggiungendo il compagno di squadra Maverick Viñales e portandosi a 18 punti dal nuovo leader Andrea Dovizioso. Dunque, quali sono le sensazioni di Valentino alla vigilia dell’imminente Gran Premio di Emilia Romagna, che si disputerà, sempre sulla pista di Misano, nei prossimi giorni? Ecco le sue dichiarazioni nella conferenza stampa del giovedì.

“Per noi domenica è stata una giornata indimenticabile, soprattutto per tutte le persone che lavorano al progetto dell’Academy. Siamo felicissimi per i nostri piloti, in particolare per Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia, ma anche per mio fratello Luca Marini e per Marco Bezzecchi. Chiaramente, se fossi salito sul podio sarebbe stata una domenica storica. Purtroppo Mir mi ha superato proprio all’ultimo giro. Per me è stata comunque una buona gara. Sono riuscito a mantenere un buon passo sin dall’inizio, però alla fine mi sono trovato un po’ nei guai. Le ho provate tutte per restare sul podio. Sono riuscito a tenere a bada Rins, ma quando è arrivato Joan era troppo veloce per me. È un grosso peccato, perché il podio è sempre speciale, ma qui a Misano lo sarebbe stato ancora di più. Inoltre condividerlo con Franco e Pecco avrebbe reso tutto ancora più speciale. In ogni caso è stata una buona giornata. Ora abbiamo un’altra opportunità questo weekend, però credo sarà più difficile. Mi aspetto che gli altri piloti e le altre moto siano più competitive e più vicine a noi rispetto al fine settimana passato. Quindi, se vogliamo lottare nuovamente per il podio, dovremo migliorare alcuni aspetti”.

A proposito di migliorie, nella giornata di martedì Valentino ha testato diverse nuove soluzioni sulla sua Yamaha, compreso un nuovo forcellone e un nuovo scarico. Qualcosa che tornerà utile già da domani? Quello di martedì è stato un buon test, abbiamo lavorato sodo e abbiamo provato diverse soluzioni nuove. Alcune cose si sono rivelate migliori, altre invece peggiori. Comunque credo che non cambieremo granché la moto in vista della gara, almeno nella giornata di venerdì. Vedremo, poi, nel corso del weekend come muoverci. Viñales ha detto che userà il nuovo forcellone e il nuovo scarico, io invece non ho lo stesso programma. Partirò con la medesima moto di venerdì scorso, ma è comunque in programma di provarli durante il weekend”.

A proposito di novità, c’è chi ha notato come la coda della Yamaha si abbassi in accelerazione. Forse si sta testando qualcosa di nuovo anche sotto questo aspetto? “Sì, abbiamo un dispositivo per la partenza che raffredda il lato posteriore della moto, stiamo cercando di usarlo anche durante il giro per migliorare l’accelerazione e ridurre l’impennata. Il feeling non è negativo, però è qualcosa difficile da gestire, perché è una cosa in più da fare e non è semplice adattarsi. Bisogna fare qualche chilometro e può essere una buona idea per il futuro”.

Se quando nacque il progetto dell’Academy avessero detto a Rossi che avrebbe corso contro i prodotti del progetto, ci avrebbe creduto? “Assolutamente no! È incredibile essere ancora qui. Inoltre, quando abbiamo cominciato con l’Academy, non sapevamo cosa sarebbe successo negli anni successivi, perché si tratta di un programma unico e davvero particolare. Però, quando Franco ha vinto il Mondiale di Moto2 nel 2017, ho cominciato a pensare che avrei avuto dei rivali più forti in MotoGP proprio tra quelli cresciuti nell’Academy. È comunque bello e siamo felici, perché stando insieme continuiamo a spingerci e a migliorarci a vicenda. Per esempio domenica Franco ha guidato alla perfezione sin dal primo giro. Era molto forte in frenata ed è riuscito anche a far girare la moto con rapidità. Credo che abbia fatto un capolavoro, è stata una grande gara. Non è semplice restare sempre in testa, tenendo sempre lo stesso ritmo senza commettere errori. Franco quest’anno si è allenato molto duramente, è in gran forma e ci mette addosso grande pressione. Quest’anno è più fluido, ma è così che bisogna guidare la Yamaha. Secondo me ha avuto bisogno di un anno per capire come si guida correttamente la M1”.

È stato chiesto a Valentino se, nel corso di questo pazzo campionato, la sua esperienza possa risultare un fattore più importante della velocità pura quando ci si troverà a gareggiare. Credo che sia un campionato pazzo perché ci sono nove piloti in 23 punti e, di solito, in questo momento della stagione è il secondo a essere a 23 punti! Però è una grande motivazione per ognuno di noi e un grosso guadagno per il campionato. Effettivamente somiglia molto alla mia prima stagione nella classe regina, quella del 2000, c’erano tante moto in grado di vincere e tutte più o meno allo stesso livello e questo è un bene, perché c’è molta più incertezza e i tifosi lo adorano. In questa situazione l’esperienza è sicuramente importante, ma la velocità resta il fattore determinante. Da parte mia devo cercare di migliorare la mia velocità allo scopo di lottare per il campionato. Se sento la pressione? In questo 2020 è una pressione positiva, perché è una grande motivazione sapere che puoi lottare per il campionato. Se sei terzo o quarto e hai 60 punti di svantaggio, hai meno pressione, ma anche meno motivazione. Qualunque sportivo professionista sente la pressione e deve imparare a gestirla. A volte ce la fai, altre è più difficile. Non sempre le cose vanno come speri. La pressione è una brutta sensazione, però ti piace. È qualcosa difficile da spiegare.”

Le difficoltà croniche sul giro secco possono essere un fattore in negativo. Può essere che i 41 anni pesino su questo fattore? Il giro secco in qualifica non è mai stato il mio punto di forza, anzi è sempre stato il mio punto debole. Alcune volte riesco a essere forte anche in prova, ma ci sono altri piloti costantemente davanti, che sono in grado di essere velocissimi sul giro secco anche se hanno problemi sul passo. Di sicuro l’età non aiuta, però non è solo quello il problema. Io sono sempre stato un animale da gara, per me sul giro secco è più difficile raggiungere la concentrazione giusta per rendere al meglio. Come se non bastasse adesso c’è un equilibrio terrificante. Se prendi mezzo secondo in qualifica, che non è tantissimo, ti trovi in terza fila”.

Due parole anche sul fratello minore Luca Marini e sul possibile passaggio in MotoGP in ottica futura: “Luca ha parlato con la Ducati, per la possibilità di approdare alla MotoGP ed è grandioso perché Ducati è una moto competitiva e si impegnano a fondo nel programma, inoltre spingono tanto per i piloti giovani. Se Luca potrà testare la MotoGP e gareggiare per la Ducati sarà molto importante per lui. Però, per ora sarà importante concentrarsi sul campionato di Moto2 per cercare di vincerlo. Questa è la cosa più importante del 2020”.

Come mai Rossi non è in lista per i test di Portimao di ottobre? “Non mi sono messo in lista perché non sapevo ancora che tutti sarebbero andati a fare i test in quella giornata. Sarò comunque lì con l’Academy. Girerò anche io, ma in un’altra giornata. Credo che tutti vogliano girare a Portimao, perché è una pista molto difficile e nessuno la conosce ancora. Anche se si farà un test su moto stradale, sarà molto importante per conoscere il tracciato”.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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