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Pagelle Freccia Vallone 2020: Hirschi, una nuova stella per le corse di un giorno! Kwiatkowski al di sotto delle aspettative

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È nata una nuova stella per le Classiche del Nord, e porta il nome di Marc Hirschi. Il ventiduenne del Team Sunweb, campione del mondo tra gli Under 23 nel 2018, è il vincitore della Freccia Vallone 2020. Dopo i due trionfi di tappa al Tour de France, il premio come più combattivo della Grande Boucle, e la medaglia di bronzo al Mondiale di Imola, il corridore di Berna sale alla ribalta tra i nuovi fenomeni delle corse di un giorno. Secondo posto per il francese Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale), mentre sul gradino più basso del podio è salito il canadese Michael Woods (EF Pro Cycling). Mentre Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) delude un po’ le aspettative della vigilia. Non male la prova del giovane azzurro Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick Step). Di seguito le pagelle dei protagonisti della Freccia Vallone 2020.

PAGELLE FRECCIA VALLONE 2020

Marc Hirschi, 10: lo svizzero non è più una novità, bensì una conferma. Due anni fa si è laureato campione del mondo tra gli Under 23. Era un predestinato, e oggi si è dimostrato un nuovo fenomeno per le Classiche. Tutti lo aspettavano e non è mancato all’appello. Giovane, giovanissimo, ma con una lucidità, una freddezza, una cura della corsa, davvero impeccabile. Il suo conterraneo Fabian Cancellara lo vede con un suo possibile erede. Lo capiremo col tempo, ma il ragazzo promette bene.

Benoit Cosnefroy, 8: bel riscatto da parte del francese, reduce da un Tour de France in cui, dopo aver dato tutto quello che aveva, ha dovuto rinunciare al sogno di portare a Parigi la maglia a pois e ad una possibile vittoria di tappa. Assomiglia molto a Hirschi. Anche lui è stato campione del mondo Under 23, proprio l’anno prima dello svizzero. Probabilmente, nei prossimi anni, il francese e l’elvetico diventeranno due grandi avversari nelle corse di un giorno. Anzi, la prossima sfida è attesa per domenica con la Liegi-Bastogne-Liegi.

Michael Woods, 7,5: forse il canadese è scattato troppo presto e nel finale non è più riuscito a tenere il ritmo del giovane Hirschi. È comunque il primo dei veterani. Reduce da una bella Tirreno-Adriatico e un discreto Mondiale, purtroppo non avrà la possibilità di riscattarsi all’Amstel Gold Race (annullata proprio quest’oggi). Vedremo dove si concentrerà il suo finale di stagione.

Michal Kwiatkowski, 5: il polacco è la delusione del giorno. Nel finale la sua Ineos Grenadiers è apparsa veramente agguerrita e ci si aspettava un suo scatto netto sulla rampa finale di Huy, che però non è mai arrivato. Un vero peccato. Il riscatto della medaglia di legno del Mondiale è rimandato alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Tadej Pogacar, 6,5: non si poteva chiedere niente di più al giovane trionfatore del Tour de France. Già al Mondiale, nonostante un attacco all’ultimo giro, era apparso a ‘mezzo gas’. Un nono posto comunque positivo. La sua UAE Team Emirates ha svolto un lavoro egregio, ma purtroppo, nella scalata finale verso Huy, lo sloveno non aveva le gambe per stare davanti. Sta pagando la stanchezza del momento, ma attenzione alla Liegi, che si adatta molto alle sue caratteristiche.

Richie Porte, 6: aveva promesso che dopo il terzo posto del Tour de France si sarebbe battuto anche nelle corse di un giorno; una scelta inusuale per un uomo da grandi giri. Arrivato sesto al traguardo, ha comunque confermato la grande condizione fisica che lo sta accompagnando, ma non ha lo spunto veloce che serve in questo tipo di corse.

Andrea Bagioli, 7: il migliore degli azzurri. Il valtellinese della Deceuninck-Quick Step ha chiuso la gara al 19° posto. Ha cercato in ogni modo di tenere le ruote dei migliori sulle prime rampe del Mur de Huy, per poi cedere nel finale. Va già bene così. Si è fatto vedere e questo vale tanto. La corazzata belga si è letteralmente affidata a lui, e questo significa molto per il suo futuro.

Mauri Vansevenant, 8: un’altra bella scoperta il giovane belga. 190 km in fuga per lui, in pratica tutta la giornata all’attacco; soprattutto il finale vissuto tutto da solo. Una bruttissima caduta gli ha rovinato un possibile successo, anche se il gruppo era ormai alle sue spalle. Ma vederlo cadere nella sterpaglia, risalire prontamente in bici e riprendere la sua corsa a tutta velocità, ha fatto capire che è un ragazzo con un certo carattere, e che potrebbe regalare delle belle soddisfazioni ai Wolfpack nelle corse di casa.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Lapresse

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