Ciclismo
Pagelle Tirreno-Adriatico 2020, quinta tappa: Simon Yates e la sua Mitchelton-Scott da padroni, grande rimonta di Brambilla
La quinta tappa della Tirreno-Adriatico 2020, con i suoi 202 chilometri da Norcia fino in vetta a Sassotetto, ha regalato una bella sfida diretta tra i big. Ad imporsi è stato uno stratosferico Simon Yates (Mitchelton-Scott), che ha staccato tutti i rivali nel tratto più duro dell’ascesa finale, per poi prendersi la maglia azzurra di leader della generale, dopo la crisi nera del canadese Michael Woods (EF Pro Cycling). Yates è giunto tutto solo a braccia alzate davanti a Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) e Rafal Majka (Bora-Hansgrohe).
Poco più indietro Alexandr Vlasov (Astana) e Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step). Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) esce definitivamente di classifica, ma non prima di farsi vedere con un attacco solitario sull’ultima salita, per poi concludere la tappa del suo passo. La formazione statunitense si consola con l’ingresso nella top ten di Gianluca Brambilla. Ma adesso andiamo a dare i voti a tutti i protagonisti della tappa odierna.
PAGELLE QUINTA TAPPA TIRRENO-ADRIATICO 2020
Simon Yates, 10: senza rivali, senza paragoni, con una condizione fisica che tanto ricorda la Vuelta 2018 da lui conquistata. Le insidie non sono ancora finite, ma per quello che abbiamo visto finora, appare l’uomo più forte del momento. In montagna ha una marcia in più rispetto agli altri, e a cronometro può difendersi. Gli avversari sono vicini, ma Simon non sembra temerli.
Geraint Thomas, 8: sveglio, scaltro, non esagera cercando qualche affondo, ma sale sempre regolarmente senza mostrare un attimo di cedimento. Attenzione perchè nella cronometro finale è il favorito numero uno. Ha accanto una Ineos non invincibile ma sempre e comunque temibile, che appena può alza paurosamente il ritmo per mietere una vittima dietro l’altra.
Rafal Majka, 8: il polacco è stato il più attivo nel cercare di riprendere Yates animando il finale di gara, per andare alla caccia della maglia di leader. Alla vigilia non era uno dei super favoriti per la maglia azzurra, e invece adesso si ritrova a soli 16″ da Yates. Per non farsi fregare dalla crono finale dovrà guadagnare ulteriormente nella giornata di domenica.
Alexandr Vlasov, 7,5: maglia bianca per il giovane russo, da cui però ci si aspettava un attacco più incisivo, invece ha leggermente pagato il finale di tappa. Si conferma comunque il capitano dell’Astana per questa Tirreno, e attenzione, perchè sarà al via del Giro. Il 24enne, con la condizione attuale, sarà sicuramente una delle sorprese per la generale.
Fausto Masnada, 7: il bergamasco si conferma il migliore degli azzurri. Negli ultimi chilometri ha perso qualcosa dai big, salendo comunque regolarmente, senza affondare. Il podio è alla sua portata. Il portacolori della Deceuninck-Quick Step è un osso duro, un ragazzo completo, che giorno dopo giorno sta mostrando la stoffa del campione. L’Italia ha trovato in lui una bella speranza per il futuro delle corse a tappe.
Michael Woods, 5: affondo pesante per il canadese, che dopo aver fatto lavorare fino all’ultimo la sua EF Pro Cycling, subisce subito l’ascesa finale tagliando il traguardo con 1’46” di ritardo. Purtroppo ci si poteva aspettare una risposta non al pari degli altri big.
Gianluca Brambilla, 7,5: ottima prova da parte del 33enne della Trek-Segafredo, che dopo aver supportato Nibali, ha avuto anche una chance personale per giocarsi la vittoria di tappa. Attacca, chiude a 1’11” da Yates, e recupera la bellezza di 12 posizioni in classifica, entrando nella top ten. E c’è altra strada per potersi migliorare ulteriormente.
Vincenzo Nibali, 6: il siciliano ha chiuso la tappa odierna con 4’03” di ritardo. Un distacco accettabile per lo Squalo, oramai fuori classifica, e salito regolarmente, senza andare fuori soglia, dopo il suo attacco solitario nei primi chilometri dell’ascesa finale. Viene subito ripreso dal gruppo, ma la sua azione è stata una bella dimostrazione di presenza dopo una giornata negativa come quella di ieri. La Tirreno non rientra nei suoi obiettivi, la sua testa è già al Giro d’Italia.
Jakob Fuglsang, 4: si era già capito che il capitano designato dell’Astana per questa Tirreno era Vlasov, ma da un uomo di classifica come il danese, reduce da un trionfo assoluto al Lombardia, ci si aspettava qualcosa di più. Ad un certo punto ha cercato di attaccare, ma non aveva la gamba giusta. Fortunatamente manca ancora un po’ di tempo prima del Giro d’Italia, ma la sua condizione attuale è da rivedere.
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lisa.guadagnini@oasport.it
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Foto: Lapresse