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Pagelle Tour de France 2020, 15a tappa: Bernal sprofonda, Uran un cagnaccio, Roglic in controllo

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PAGELLE TOUR DE FRANCE 2020, 15a TAPPA

Primoz Roglic, 8: sembra inattaccabile. La sua Jumbo-Visma è il nuovo Team Sky dei tempi d’oro. Domina in lungo ed in largo, controlla la corsa ed impone un ritmo talmente alto da rendere impossibile, o quasi, scattare. Oggi ha fatto definitivamente fuori Bernal, ma rimane un’ultima grande insidia: il connazionale Tadej Pogacar. Restano due tappe veramente impegnative in cui dovrà evitare la crisi, quelle di mercoledì e giovedì. Poi avrà la strada spianata grazie alla cronometro.

Tadej Pogacar, 9: oggi non ha attaccato ed è già una notizia. Si è limitato a rimanere nel gruppetto maglia gialla, conservando le energie per lo sprint. A quasi 22 anni (li compirà tra 8 giorni) ha già vinto due tappe ed è secondo a soli 40″ dalla vetta. Un distacco ancora esiguo, che autorizza a crederci.

Richie Porte, 7,5: continua a scalare posizioni. A quasi 36 anni, dopo un numero infinito di promesse non mantenute, sta disputando probabilmente il miglior Tour della carriera, sui livelli di quello del 2016 in cui chiuse quinto. Al momento è sesto e la top5 è ad un passo.

Rigoberto Uran, 7: fa sempre fatica, non è mai brillante, eppure è terzo in classifica generale. Non molla mai, è un cagnaccio e si salva sempre con l’esperienza. Per il podio non sarà semplice, ma intanto se la sta giocando e nella cronometro potrebbe fare bene rispetto a tutti gli avversari diretti, Porte escluso.

Miguel Angel Lopez, 7,5: alla prima partecipazione al Tour si trova a soli 9″ dal podio virtuale. Non era scontato alla vigilia. Le doti in salita di questo colombiano non si discutono. E le sue tappe devono ancora arrivare…

Adam Yates, 7,5: molto più brillante rispetto ai giorni scorsi, è l’unico a tentare un attacco che, tuttavia, fa il solletico alla Jumbo-Visma. E’ quinto a 2’03” da Roglic, in piena corsa per quel posto sul podio che Bernal ha lasciato vacante.

Mikel Landa, 6,5: non attacca mai, si accontenta di scalare la classifica grazie alle crisi altrui. Nell’ultimo chilometro perde anche secondi preziosi.

Enric Mas, 6: è ottavo in classifica, chi lo avrebbe mai detto? Lo spagnolo oggi resiste e guadagna posizioni in una Grande Boucle che, alla resa dei conti, si sta rivelando di livello medio-basso.

Nairo Quintana, 4,5: sembrava potesse tornare quello di un tempo. Le cadute prima del Tour hanno presentato il conto. Dopo una prima parte in cui aveva illuso, oggi ha preso quasi 4 minuti dalla maglia gialla. E’ nono, piazzamento che, anche se mantenuto fino a Parigi, non gli cambierà una carriera che da qualche stagione si è un po’ appannata.

Egan Bernal, 4: ora è finita per davvero. I segnali delle frazioni precedenti non erano stati incoraggianti, ma oggi il colombiano è scoppiato letteralmente. E’ andato alla deriva, chiudendo a 7’20”. E’ una sconfitta fragorosa per il ricco Team Ineos, surclassato in questa edizione dalla Jumbo-Visma. Il vincitore della maglia gialla 2019 si era presentato non al meglio a questa Grande Boucle dopo la caduta al Delfinato ed il dolore alla schiena che lo perseguitava. Dovrà ora essere bravo a metabolizzare mentalmente questa edizione fallimentare.

Damiano Caruso, 8: straordinario, è rimasto con i migliori fino a 6 km dall’arrivo, guadagnando una posizione in classifica generale. Ora è 14° e non è escluso che possa salire ancora sfruttando eventuali crisi altrui. Peraltro il 15°, Warren Barguil, dista ben ventitré minuti e mezzo dall’italiano. Se non incapperà in una giornata nera, Caruso arriverà a Parigi nella top15. Per il suo livello, un risultato di assoluto prestigio.

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federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

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