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Ciclismo

Pagelle Tour de France 2020, quarta tappa: Roglic lancia un segnale, Quintana rinasce, stupisce Martin

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Primoz Roglic (Jumbo-Visma) ha vinto con autorità la quarta tappa del Tour de France 2020 che prevedeva il primo arrivo in salita a Orcieres-Merlette. Lo sloveno non ha lasciato scampo agli avversari con una volata poderosa: i problemi fisici patiti in seguito alla caduta del Giro del Delfinato sembrano ormai alle spalle. Andiamo a scoprire le pagelle di oggi.

LE TOUR DU DIRECTEUR: LA PRETATTICA DI ROGLIC, QUINTANA RIGENERATO E LE SPERANZE DI NIZZOLO

PAGELLE QUARTA TAPPA TOUR DE FRANCE 2020

Primoz Roglic, 10: era l’osservato speciale. Ci si chiedeva se avesse realmente recuperato la piena forma dopo l’incidente al Delfinato. Fino a pochi giorni prima della Grande Boucle la partecipazione dello sloveno veniva addirittura messa in dubbio: pretattica. Oggi ha controllato in scioltezza, prima di scatenare i cavalli con la consueta potenza. Ha lanciato un segnale importante a Bernal: intende giocarsi questo Tour e non teme né la terza settimana né le salite lunghe. Ricordiamoci in tal senso come aveva dominato la Vuelta 2019…

Egan Bernal, 6,5: non perde nulla su una salita esplosiva che non lo favorisce. Contro questo Roglic dovrà comunque superarsi.

Tadej Pogacar, 8: non è una sorpresa, perché fa parte della nuova generazione di fenomeni destinata a dominare il decennio in corso. Giunse terzo alla Vuelta 2019 e può legittimamente ambire al podio anche in questo Tour. E’ solidissimo sia in salita sia a cronometro. Gli manca però ancora qualcosa rispetto a Roglic.

Guillaume Martin, 7.5: prova ad anticipare il gruppo ai -500 metri con una rasoiata. Roglic chiude con una facilità disarmante. Il 27enne francese, già terzo di recente al Delfinato, può rappresentare la sorpresa di questo Tour.

Julian Alaphilippe, 6: la salita conclusiva, per quanto non così impervia, gli resta nelle gambe a causa dell’alto ritmo imposto dalla Jumbo-Visma. Conferma di non vivere il periodo magico del 2019, tuttavia conserva la maglia gialla.

Miguel Angel Lopez, 7: e chi se lo sarebbe mai aspettato addirittura sesto in un arrivo del genere. Segnali che lasciano ben sperare in vista delle salite vere: punta alla top5.

Nairo Quintana, 7.5: da anni non lo vedevamo così brillante, l’addio alla Movistar e l’approdo all’Arkea lo hanno rigenerato. Il quarto posto odierno è una sorpresa e denota una forma importante. Se è quello di inizio stagione (intesa prima del lockdown), su Alpi e Pirenei potrebbe dare spettacolo come ai vecchi tempi.

Thibaut Pinot, 6,5: i postumi della caduta della prima tappa sono ormai superati. Non esalta, ma rimane attento e non perde nulla.

Mikel Landa, 6,5: dà la sensazione di voler semplicemente controllare la situazione, senza sprecare energie preziose.

Adam Yates, 5: oggi aveva una grande occasione per agguantare la maglia gialla su un arrivo perfetto per le proprie caratteristiche. Ma allo sprint è arrivato svuotato.

Tom Dumoulin, 6,5: sta bene, molto bene. Ma Roglic sta meglio e dunque, al momento, deve accontentarsi del ruolo di seconda punta alla Jumbo-Visma.

Richie Porte e Bauke Mollema, 6: i due capitani della Trek-Segafredo, pur faticando, riescono a limitare i danni senza perdere secondi.

Wout Van Aert e Sepp Kuss, 8: con le loro accelerazioni spianano la strada al successo del capitano Roglic.

Emanuel Buchmann, 5: i 9 secondi persi su una salita favorevole non sono un buon segnale.

Enric Mas, 5: un grande talento, sin qui mai veramente sbocciato.

Alejandro Valverde, 5: è come se, di colpo, sentisse tutto il peso dei suoi 40 anni. In passato avrebbe potuto vincere su un arrivo del genere, oggi chiude a 21″.

Damiano Caruso, 6: miglior italiano a 28″ dalla vetta, ma sarà un Tour senza ambizioni di classifica per il Bel Paese.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

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