Ciclismo

Pagelle Tour de France, settima tappa: Van Aert superlativo, Sagan a due facce. Male Landa e Chaves

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Ci si attendeva una frazione senza particolari emozioni quest’oggi, destinata a concludersi col più classico degli arrivi in volata. Ciò che ne è uscito, complici il vento e le intenzioni bellicose di Bora Hansgrohe e Team Ineos Grenadiers, è stata invece la tappa forse più divertente di questo avvio di Grande Boucle, con molti corridori che hanno stupito ed altrettanti che hanno invece deluso in malo modo le attese della vigilia. Andiamo ora però a valutare tutti i protagonisti della frazione odierna.

PAGELLE SETTIMA TAPPA TOUR DE FRANCE (4 SETTEMBRE)

Wout Van Aert, 10: impossibile non iniziare dal fenomeno belga, al suo secondo successo in questa Grande Boucle. Volata perfetta la sua, al termine di una tappa corsa con grande maturità ed intelligenza, sempre al sicuro dal vento e con un occhio vigile su Primoz Roglic e Tom Domoulin. Impressionante la sua capacità di svolgere in maniera eccellente il doppio lavoro di gregario e finisseur. Quest’anno, a tratti, sembra semplicemente imbattibile.

Primoz Roglic, 7.5: per vincere una corsa complicata come il Tour de France, oltre che avere una buona gamba nelle tappe di montagna più attese, occorre non perdere terreno nelle frazioni più insidiose come quella odierna, veri banchi di prova che differenziano i buoni corridori dai campioni in gruppo. Lo sloveno, scortato dal fido Van Aert, anche quest’oggi è risultato attentissimo, sempre vigile e al sicuro nelle prime posizioni.

Bora-Hansgrohe, 9: la formazione teutonica è la vera protagonista della tappa di oggi. L’accelerazione inaspettata ad inizio tappa e la conseguente creazione di ventagli, che hanno escluso fin da subito dalla volata finale i principali avversari del capitano Peter Sagan, sono dei veri capolavori tattici. Peccato non aver concluso con una vittoria che, oggi come non mai, la formazione tedesca meritava.

Daniel Oss, 8: l’azzurro, insignito del premio di corridore più combattivo del giorno, è l’uomo che ha dato il via al terribile forcing capace di frantumare in pochi chilometri il gruppo ad inizio tappa. Sulle esclusioni dallo sprint di Bennett, Ewan, Kristoff, Bol e Nizzolo, quest’oggi c’è di certo la firma del fido gregario dello slovacco Peter Sagan.

Peter Sagan, 6: giusta media tra il 9 che si meriterebbe fino a pochi metri dalla volata e il 3 che gli si assegnerebbe, qualora si fosse accesa la tv solo in quell’istante, per come ha concluso la tappa odierna. Dopo lo splendido lavoro dei suoi oggi, tutto sembrava apparecchiato per vederlo interrompere un digiuno che dura ormai da 14 lunghi mesi. Il tredicesimo posto finale, probabilmente a causa di un problema meccanico, brucia parecchio, ma in compenso la maglia verde è tornata ancora una volta sulle sue spalle. Da vedere ora se sarà in grado di difenderla.

Team Ineos Grenadiers, 8: se la Jumbo Visma raccoglie la terza vittoria in sette tappe in questo Tour de France, l’ex-Team Sky non può che ritenersi soddisfatto del lavoro fatto oggi. Il ventaglio attuato a pochi chilometri dal traguardo, nonostante quanto accaduto in avvio di tappa, ha infatti mietuto vittime eccellenti, dallo spagnolo Mikel Landa allo sloveno Tadej Pogacar.

Mikel Landa, 5: il basco, come in alcune delle tappe dei giorni precedenti, ha dimostrato ancora qualche lacuna nel gestire le situazioni di corsa che la vita in un gruppo fitto di avversari gli presenta costantemente. L’errore di oggi, dopo che già moltissimi altri corridori si erano fatti sorprendere dal primo ventaglio della Bora, andava di certo evitato.

Tadej Pogacar, 5.5: il giovane talento del Team UAE è il grande sconfitto di giornata per ciò che riguarda la classifica generale. Dopo la frazione odierna lo sloveno ha infatti perso sia il terzo posto nella corsa alla gialla che la sua maglia bianca di miglior giovane. Rispetto a Landa, sembra tuttavia che per lui oggi sia stata la Dea Bendata a decidere, con una foratura (non la prima a dire la verità in questa Grande Boucle), che è giunta proprio nel momento peggiore.

Esteban Chaves, 5: anche il colombiano della Mitchelton-Scott esce deluso dalla frazione odierna, nella lunga lista di coloro che hanno perso secondi preziosi a causa del ventaglio del Team Ineos. A consolarlo resta il fatto che il suo compagno di squadra Adam Yates abbia ancora una volta conservato la sua maglia gialla. Già da domani però, il britannico avrà bisogno della miglior versione di Esteban per difendersi sui Pirenei.

Richie Porte e Bauke Mollema, 4: la coppia della Trek Segafredo, orfana di Vincenzo Nibali (dirottato sul Giro), palesa ancora una volta i propri limiti per ciò che riguarda la lotta per la classifica generale. I due sono infatti i primi uomini di classifica a staccarsi a causa dei ventagli. A peggiorare la loro situazione, poi, ci sono due carte d’identità pesanti che non concedono loro di certo l’alibi dell’inesperienza in questo tipo di situazioni.

Matteo Trentin, 5: l’azzurro oggi getta al vento una grande occasione. Dopo essersi dimostrato molto attento sul primo ventaglio della Bora ed essere rimasto tra i pochi velocisti ancora in gruppo, il vice-campione del mondo si fa sorprendere dall’azione della Ineos, autoprecludendosi la possibilità di disputare la volata finale. Magra consolazione, nel complesso, il successo allo sprint intermedio.

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michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Lapresse

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