Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Daniel Grassl in vista della nuova stagione a Figure2u: “I miei programmi saranno diversi rispetto al passato”

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Sarà un Daniel Grassl stilisticamente inedito quello che vedremo nella prossima stagione di pattinaggio artistico, al via ufficialmente il 23 settembre dal ghiaccio di Oberstdorf (Germania) per il Nebelhorn Trophy. Il talento altoatesino ha svelato in anteprima le principali novità riguardo le nuove selezioni musicali e le strategie di gara a Figure2u, la rubrica di approfondimento dedicata alla disciplina a cura di Massimiliano Ambesi con la conduzione di Franco Culcasi in onda su Sport2u, la webTv di OA Sport.

Riguardo ai programmi, l’allievo allenato da Lorenzo Magri ha dichiarato di aver lavorato con il coreografo Benoit Richaud su due stili differenti rispetto al passato, lontani dalle atmosfere propriamente classiche che hanno contraddistinto il suo cammino fino a questo momento: “Il corto sarà una sorpresa, il libero invece sarà interpretato sul tema del film Joker; è stato difficile adattarsi a tutte e due le musiche, nel libero soprattutto non è stato facile entrare nell’interpretazione“. Un cambio dettato dunque soprattutto su consiglio del francese: “Lui di solito mi manda una selezione di musiche e poi le scegliamo insieme, vuole sempre cambiare e vedere cose nuove fino a trovare qualcosa diverso“.

Daniel ha quindi illustrato il suo piano di gara, in vista del primo appuntamento della stagione a cui prenderà parte, il Budapest Trophy di ottobre: “Per adesso nello short ci sarà soltanto un quadruplo, poi nel corso della stagione andrò a due. Nel libero in partenza invece saranno tre, ma forse nel corso dei mesi potrei inserirne anche un quarto, ovvero il toeloop“. Un feeling più che particolare quello del pattinatore con i salti da quattro giri di rotazione: non a caso è uno dei pochi al mondo ad averli atterrati tutti e cinque in allenamento: “Il mio obiettivo è quello di portarli tutti in gara

Ma come nasce il lavoro di Grassl con i quadrupli, e soprattutto, come ci si approccia a un elemento così difficile? “Per eseguirli serve rapidità, poi è importante anche osservare gli altri: ho guardato molti video, per il lutz ad esempio ho osservato quello di Vincent Zhou, per il rittberger quello di Yuzuru Hanyu, poi si lavora molto sulla preparazione atletica. In allenamento cerco di farli tutti almeno una volta, nel dettaglio lavoro ovviamente su quelli inseriti nei programmi. Per ciò che concerne le combinazioni sto provando quadruplo lutz/triplo toeloop e quadrulo rittberger/triplo toeloop“.

Con tutta probabilità l’atleta stanziato alla Young Goose Academy e arruolato con il Gruppo Sportivo Fiamme Oro sarà della partita agli Internationaux De France, unica tappa del circuito Grand Prix praticabile per via delle disposizioni legate all’emergenza sanitaria, evento di cui ancora però ad oggi non si conoscono le modalità di qualificazione per l’accesso alla Finale: “Io penso che la Finale sarà con quelli che vinceranno la tappa, sono sei e ogni vincitore potrà qualificarsi, ma dobbiamo capire quali atleti saranno in Europa, probabilmente il nipponico Shoma Uno ad esempio sarà presente in Francia perché è rientrato da poco in Svizzera da Lambiel“.

E a proposito di gare ad alto livello è ancora grande l’amarezza per due eventi della scorsa annata sportiva, ovvero le Finali Junior Grand Prix di Torino, viziate da un problema al pattino e concluse al sesto posto, e gli Europei di Graz (Austria), dove l’azzurro ha mancato il podio per appena due punti: “A Torino è stata una settimana difficile, i pattini si sono rotti a poche ore dalla gara, ho dovuto dunque rattopparli, ma con il corto si sono rotti del tutto e ho dovuto cambiarli per il libero. Ora però ne ho tre paia, ne porto con me sempre un paio di riserva. In Austria invece avevo una grande possibilità di arrivare sul podio ma il pannello ha chiamato diversi salti under. Rimontare dall’undicesimo posto al quarto mi ha reso comunque contento“.

Il pattinatore azzurro non ha inoltre risparmiato alcune considerazioni sulle disposizioni regolamentari che sono state introdotte a maggio, per poi essere ritirate qualche settimana dopo, a cominciare dall’equiparazione del base value dei quadrupli rittberger, lutz e flip: “Certamente cambia da atleta ad atleta ma secondo me il salto più difficile da eseguire quadruplo è il rittberger, per me dovrebbero aumentarlo di punteggio, ma destreggiando tutti e tre i salti a me comunque non sarebbe cambiato granché“. Soddisfazione invece per l’introduzione della chiamata sul quarto, che, ricordiamo, andrà a redarguire tutti i salti mancanti di un solo quarto di giro di rotazione esclusivamente con una valutazione negativa nel GOE: “L’anno scorso ho perso molto gare per via delle rotazioni, credo che per me sarà dunque un vantaggio“.

Stuzzicato sui pronostici in vista delle Olimpiadi di Pechino 2022 in campo maschile, l’atleta ha poi azzardato un testa a testa tra Yuzuru Hanyu e Nathan Chen: “Sono curioso di vedere chi vincerà. Il terzo posto si deve ancora vedere, potrebbe esserci Vincent Zhou ma tante cose possono cambiare“. Ma tra i tanti pretendenti, visto la grande capacità di realizzazione nei quadrupli, potrebbe esserci anche lui che, certamente, cercherà di essere tra i protagonisti non solo in Cina ma anche a Milano-Cortina nel 2026: “Uno degli obiettivi è arrivare a Milano pronto, giocandomi anche il podio: sarà eccezionale fare le Olimpiadi in casa“.

Ambizioni, obiettivi e anche grande chiarezza sul futuro: “Mi piacerebbe fare l’allenatore e aprire un club. A me piace molto l’America e non mi dispiacerebbe andare lì“. Di seguito l’intervista completa.

DANIEL GRASSL A FIGURE2U


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Foto: Valerio Origo

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