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Tour de France 2020, la brillantezza di Nairo Quintana. La rinascita in Arkea e l’attesa delle grandi montagne

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Nairo Quintana ha dato dimostrazione di ottima forma fisica e di grande brillantezza in occasione del primo arrivo in salita al Tour de France 2020. Il colombiano è sempre stato pimpante nelle posizioni di testa del gruppo durante l’ascesa a Orcieres-Merlette e negli ultimi 200 metri ha tenuto duro quando Primoz Roglic ha piazzato il forcing per conquistare il successo di tappa. Il sudamericano ha chiuso la frazione odierna con un brillante quarto posto, non perdendo terreno nei confronti dello sloveno e chiudendo davanti ad altri big in lizza per la maglia gialla di Parigi, tra cui anche il connazionale Egan Bernal. Nairo Quintana ora occupa il nono posto in classifica generale, a 17” secondi dalla maglia gialla (il francese Julian Alaphilippe), a 10” da Primoz Roglic e a 6” dall’altro sloveno Tadej Pogacar, con lo stesso tempo dei vari Bernal, Tom Dumoulin, Miguel Angel Lopez, Mikel Landa, Thibaut Pinot, Romain Bardet.

La prima ascesa di questa Grande Boucle ha indubbiamente promosso il 30enne, il quale sembra essere rinato dopo l’approdo alla Arkea-Samsic in questa stagione. Dopo le tante difficoltà riscontrate alla Movistar, il Condor ha trovato nuovo smalto e l’energia dei giorni migliori. Volava già a inizio anno,
tanto da conquistare la classifica generale del Tour de la Provence e del Tour du Hut-Var, prima che la pandemia interrompesse tutto. Alla ripresa dopo il lockdown si è imposto nella settima tappa della Parigi-Nizza e ora al Tour de France ha subito risposto presente. Nairo Quintana è uno scalatore puro e ha tutti i mezzi per puntare in alto, a patto che non incappi in grosse crisi: lottare per il trionfo finale, inseguito per tutta una vita, non è una mera utopia, anche se oggi Roglic ha dato una prova di forza e Bernal è un osso duro da sconfiggere.

Il nativo di Combita, già vincitore del Giro d’Italia nel 2014 e della Vuelta di Spagna nel 2016, insegue la tripla corona: dopo tre podi al Tour de France tra il 2013 e il 2016 (due secondi posti e una terza piazza), si può provare a battagliare ancora per qualcosa di importante nella corsa a tappa più prestigiosa al mondo. Ora bisogna attendere le grandi montagne, dove può esprimersi al meglio: tra due giorni il Col de la Lusette e l’arrivo in quota al Mont Aigoual possono già dire qualcosa, ma le prime vere risposte dovrebbero arrivare sabato 9 settembre quando si scaleranno il Port de Bales (11,7 km al 7,7% di pendenza media) e il Col de Peyresourde (9,7 km al 7,8%) prima dell’arrivo a Loudenvielle.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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