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Tour de France 2020: la risposta di Egan Bernal. Bene sulle pendenze più dure: può solo crescere da qui a Parigi

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Egan Bernal è parso nettamente più brillante oggi, durante la Pau-Laruns, nona tappa di questa Grande Boucle 2020, rispetto agli scorsi giorni. Il campione uscente del Tour ha risposto bene agli attacchi di Tadej Pogacar sul Col de Marie Blanque e nel finale è riuscito a rimanere con il drappello dei migliori, composto dal sopraccitato giovane sloveno, da Mikel Landa e dalla nuova maglia gialla Primoz Roglic.

A fine giornata, rispetto ai due sloveni, Bernal ha perso solo una manciata di secondi di abbuono e, adesso, può guardare al prosieguo della corsa con rinnovata fiducia. In classifica generale si trova al secondo posto, ad appena 21″ da Roglic. Ora, dopo il dì di riposo, inizierà una seconda settimana che sarà fondamentale per decidere l’esito della gara.

Il tracciato, quantomeno fino a venerdì prossimo, quando si affronterà il Pas de Peyroll, erta di cinque chilometri con gli ultimi due durissimi, continuerà a strizzare l’occhio a Roglic. Poi, però, arriveranno le salite vere e allora Bernal passerà al contrattacco. Col du Grand Colombier e Col de la Loze sono le cime in cui il colombiano può rivincere il Tour. E’ vero che sulla prima ha perso da Roglic al Tour de l’Ain, ma questa volta la situazione sarà decisamente diversa, dato che il gruppo l’affronterà con quindici giorni di gara nelle gambe.

Le doti di fondo, di recupero e la capacità di esaltarsi sopra i 2000 metri sono i punti di forza di Bernal. Dovrà sfruttare al meglio queste sue qualità per ribaltare la Grande Boucle e arrivare alla cronometro finale con un vantaggio consistente su Roglic. Egan, da qui in avanti, deve crescere proprio come ha fatto l’anno scorso. Anzi, forse per vincere sarà necessario anche un salto di qualità in più, che comunque potrebbe avere nelle corde, poiché la concorrenza è di livello superiore rispetto al 2019.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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