Ciclismo
Tour de France 2020, l’andatura regolare imposta dalla Ineos di Bernal. Per il colombiano non è ancora tempo di attacchi
In molti quest’oggi si aspettavano una dimostrazione da parte di Egan Bernal sul Col de la Lusette e il successivo traguardo di Mont Aigoual. Invece, il colombiano si è limitato a controllare la situazione durante questa sesta tappa del Tour de France. Il vincitore uscente della Grande Boucle ha fatto lavorare i compagni della Ineos-Grenadiers per tutta la tappa con un’andatura regolare, un passo costante anche sulle ultime due ascese in cui, oggettivamente, nessun big ha volto strafare. Di fatti sono arrivati tutti insieme al traguardo.
La maglia gialla del 2019 ha concluso la frazione in ottava posizione conservando il quinto posto in classifica generale a 13 secondi di distacco dal leader Adam Yates, e a 10 secondi dall’avversario numero uno, Primoz Roglic. Inizialmente la Ineos aveva imposto un ritmo decisamente elevato, poi lo stesso Bernal ha richiamato l’attenzione di Michal Kwiatkowski, chiedendo a tutti i compagni di rallentare. Forse il colombiano ha pagato un po’ lo scotto delle prime dure ascese di questa Grande Boucle, o d’altro canto si è reso conto che è ancora troppo presto per tentare un affondo dinnanzi ad un uomo così in forma e così duro da mettere KO come Roglic e la sua Jumbo-Visma; forse la squadra più temuta e più in forma del momento.
Chissà fin quando e per quanto proseguirà l’attendismo di Egan. Forse dovremo aspettare i Pirenei, forse userà la medesima tattica dello scorso anno. O più semplicemente non siamo abituati a vedere un Team Ineos sì costantemente in testa alla corsa, sì desideroso di scremare il gruppo, ma non così invincibile come le vecchie edizioni. La presenza ingombrante della Jumbo-Visma animerà molto di più la corsa e Bernal non avrà vita facile.
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lisa.guadagnini@oasport.it
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Foto: Lapresse