Ciclismo
Tour de France 2020, le gambe pesanti di Julian Alaphilippe allo sprint. Ma il francese resiste in maglia gialla
È stata una giornata agrodolce quella di Julian Alaphilippe. Il francese della Deceuninck-Quick Step, al termine della quarta tappa del Tour de France 2020, può sorridere per aver conservato la tanto prestigiosa maglia gialla ma, al contempo, deve essere preoccupato per le gambe pesanti che ha mostrato durante lo sprint finale, che non gli hanno permesso di tenere il passo di Primoz Roglic e Tadej Pogacar.
Cominciamo col dire che la frazione odierna, costituita dai 160.5 chilometri da Sisteron a Orcières-Merlette, sembrava sposarsi perfettamente con le caratteristiche del corridore transalpino: le cinque salite presenti erano tutte pedalabili e si pensava che la sua proverbiale esplosività avrebbe potuto fare la differenza, specialmente lungo l’ultima ascesa, e che gli avrebbe consentito di allungare ulteriormente in classifica generale. Così non è stato. Alaphilippe ha pedalato bene negli ultimi chilometri, rimanendo sempre tra gli uomini di testa e tenendo sotto controllo la situazione ma, quando è partita la volata ristretta, ha risentito dello sforzo fatto in precedenza e non è riuscito a stare dietro ai due sloveni, facendosi scavalcare anche da Guillaume Martin e Nairo Quintana prima di tagliare il traguardo e perdendo così anche la possibilità degli abbuoni.
Un quinto posto finale che lascia un po’ di amaro in bocca e mette in evidenza una condizione differente rispetto all’anno scorso, quando Alaphilippe fu uno dei grandi protagonisti della corsa, mantenendo la maglia gialla per ben tredici tappe e cedendola a Egan Bernal soltanto al termine della penultima frazione. Quest’anno il regno del beniamino di casa sembra destinato ad essere più breve, visto anche il Roglic odierno, che ora lo incalza a soli 7”. Per Alaphilippe, però, di buono c’è che l’obiettivo di oggi è stato raggiunto: voleva regalarsi la maglia gialla quantomeno per un’altra giornata e ci è riuscito, anche grazie al lavoro dei compagni di squadra. Le dure montagne che verranno lo spaventano, ma per il momento il leader della corsa è ancora lui.
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antonio.lucia@oasport.it
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Foto: LaPresse