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Tour de France 2020, lotta apertissima per la maglia verde. Peter Sagan può giocarsi il jolly di una fuga

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Peter Sagan non è più il velocista più forte del gruppo: questo sembra essere il verdetto della prima parte del Tour de France 2020, che ha visto numerose volte in scena le ruote veloci. Lo slovacco non è di certo un corridore divenuto improvvisamente “scarso”, bensì un fuoriclasse che ha ancora le potenzialità per trionfare su svariati tipi di traguardi ma, almeno in questo periodo, la condizione non sembra più essere quella di un tempo.

Dopo il declassamento subito al termine della volata odierna (a causa di un contatto con il belga Van Aert allo sprint) lo slovacco si trova infatti ad inseguire l’irlandese Sam Bennett nella classifica a punti, con un gap importante di 68 lunghezze. Considerando che, nelle dieci tappe rimaste, probabilmente si arriverà in volata soltanto nella passerella finale degli Champs Elysèes, la corsa all’ottava maglia verde personale sembra esser quindi quantomai compromessa.

Il nativo di Zilina non vince da 14 mesi ma, c’è da dirlo, lo scorso anno gli bastò un solo successo personale per prendersi la classifica a punti. Il vero segreto dell’efficacia e della costanza dei suoi successi nelle ultime stagioni, è infatti sempre stata la sua capacità di inserirsi, con grande gamba e spirito di sacrificio, in tantissime fughe, spesso anche in tappe non adatte alle sue caratteristiche, per assicurarsi i preziosi punti dei traguardi volanti.

Quest’anno, affidandosi solo agli sprint intermedi, l’impresa potrebbe però risultare quantomeno ostica. Vi è infatti la sensazione che Sagan, per tentare una disperata rimonta, debba cercare di arrivare in fondo con una delle fughe giornaliere, per provare a cacciare una vittoria o comunque un piazzamento sul podio, in una tappa in cui per i suoi avversari non resterebbe che di fare la volata per posizioni di certo meno ambite.

Il suo grande rivale, l’irlandese Sam Bennett, sembra infatti essere un osso duro da affrontare. Qualora non calasse vistosamente nelle ultime tappe, il vincitore della frazione di ieri potrebbe gestire tranquillamente il suo vantaggio fino a Parigi. L’ex-Bora, tra l’altro, può contare anche sull’affidabilità e l’efficienza della sua Deceuninck Quick Step, che farà di certo di tutto per rendere dura la vita del tre volte campione del mondo e delle fughe in cui vorrà inserirsi.

La presenza di Sagan in un eventuale attacco da lontano, potrebbe quindi diventare paradossalmente un deterrente per i suoi compagni di fuga, che avrebbero la certezza di avere contro la temibile armata belga. Lo slovacco, come più volte gli è capitato in carriera, sembra quindi trovarsi solo nel combattere contro una vera e proprio marea di avversari.

Il passato recente ci dice che in queste condizioni l’uomo della Bora ha sempre saputo esaltarsi, ma quest’anno, sia per la condizione che per il valore degli avversari, l’impresa sembra pressoché impossibile. Una cosa è certa, qualora ci dovesse riuscire, tenendo a bada anche eventuali inserimenti dei vari Coquard, Ewan e Van Aert, quella del 2020 potrebbe essere la più incredibile delle sue otto maglie verdi.

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michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: LaPresse

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