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Tour de France 2020, Primoz Roglic travolto dal treno Pogacar. Ora non sarà facile rialzarsi

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Nella ventesima tappa del Tour de France 2020, la cronometro da che Lure andava fino in vetta a La Planche des Belles Filles, è successo quello che nessuno mai si sarebbe immaginato. Primoz Roglic, a lungo padrone della Grande Boucle, è stato letteralmente travolto dal giovane connazionale Tadej Pogacar, il quale ha dominato la frazione e ha sfilato la maglia gialla al rivale proprio sul suo terreno.

La prova di Roglic non è stata malvagia, seppur leggermente al di sotto delle aspettative. Lo sloveno è andato molto forte fino all’imbocco della salita, tanto che nel tratto tra il primo intermedio e il secondo è stato il terzo più veloce in assoluto. Già a quel punto, però, aveva perso parecchi secondi da un Pogacar capace, addirittura, di viaggiare sui tempi di Tom Dumoulin in piano. Sull’erta finale, quando era chiamato a raschiare il fondo del barile per salvare la maglia gialla, Primoz è crollato, realizzando una scalata al di sotto dei suoi standard.

Al netto di ciò, però, anche con una prova super non si sarebbe salvato. Oggi Pogacar ha fatto letteralmente un altro sport. E proprio per questo motivo, probabilmente, per Primoz sarà veramente difficile riprendersi da questa scoppola. Lo sloveno, in questa Grande Boucle, ha fatto tutto bene. Ha gestito perfettamente la gara, con l’aiuto della squadra, in salita è stato complessivamente il migliore ed è arrivato alla prova più adatta a lui con un vantaggio che, sulla carta, sarebbe dovuto bastare per permettergli di dormire sonni tranquilli.

Non possiamo nemmeno dire che abbia sbagliato a sottovalutare Pogacar, considerando che l’anno scorso, nella cronometro della Vuelta, aveva dato 1’30” al connazionale. Semplicemente Tadej, il quale ha rifilato addirittura un minuto e venti al secondo oggi, peraltro un certo Tom Dumoulin, ha dato prova di possedere un talento celestiale, degno di quello dei grandissimi che hanno fatto la storia di questo sport.

E’ difficile, ora, immaginare il prosieguo di carriera di Primoz. Questa sconfitta ricorda quella di Laurent Fignon al Tour de France 1989 o quella di Andy Schleck alla Grande Boucle del 2011. Ambedue in maglia gialla prima dell’ultima cronometro, proprio come lo sloveno, ed entrambi secondi sul podio finale. In seguito a quelle debacle, il transalpino e il lussemburghese non sono più tornati sui loro livelli abituali e poche stagioni dopo hanno appeso la bici al chiodo.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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