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Tour de France 2020: Tadej Pogacar eccellente. Ma Roglic, seppur di poco, resta superiore

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Quella di oggi doveva essere la frazione del grande attacco dello sloveno Tadej Pogacar al suo connazionale Primoz Roglic. Quaranta erano i secondi che li separavano prima del via e cinquantasette, compresi gli abbuoni, quelli che li dividono ora, a traguardo tagliato. Decisamente troppi, se si pensa che, esclusa la frazione di domani, a Roglic resterà anche la carta della cronometro finale da giocarsi. Troppi per credere in un sogno che al momento solo la matematica non sembra condannare.

Vista così, con l’uomo dell’UAE che si è staccato nel momento cruciale della frazione in cui doveva essere protagonista, quella di oggi sembrerebbe essere una sonora sconfitta per il giovane scalatore che, nonostante abbia stretto i denti nel finale, ora si ritrova anche con l’insidia di un lanciatissimo Miguel Angel Lopez (finalmente in palla quest’oggi) alle spalle in classifica generale.

La realtà dei fatti è però un’altra. Perché sì, quello di oggi non era il miglior Pogacar, con il suo linguaggio del corpo che lo ha ben presto reso noto a tutti i milioni di spettatori collegati. Nonostante questo, lo sloveno, pur non certo nella sua forma migliore, è giunto terzo al traguardo, mantenendo uno standard eccellente anche quest’oggi, ben superiore di quello dei vari Quintana, Landa, Porte, Dumoulin.

E allora per valutare in maniera corretta l’esito della frazione odierna occorre, anche per una certa onestà intellettuale, tornare indietro ai giorni che hanno portato a questa Grande Boucle così attesa, nei quali i nomi che circolavano tra i bookmakers erano quelli di Bernal, Dumoulin, Pinot, Quintana, Alaphilippe, Landa, Carapaz e Lopez, con il talentino dell’UAE che, con il solo terzo posto alla Vuelta nel palmarès, era al massimo inserito tra i possibili outsider.

La considerazione più giusta da fare è quindi che, nonostante una gamba non certo brillante, quest’oggi Pogacar abbia in ogni caso dato prova del livello eccellente a cui si colloca in questo momento, al termine di un Tour corso ampiamente oltre ogni più rosea aspettativa. Il futuro nei Grandi Giri, in attesa di vedere come metabolizzerà questa Grande Boucle Egan Bernal, sembra essere davvero tutto suo.

Per il presente invece, nonostante gli sforzi, un corridore sembra essergli ancora superiore. Questo Primoz Roglic, a dir la verità, più che superiore sembra proprio imbattibile, inattaccabile se combinato con l’incredibile corazzata (la Jumbo-Visma) di cui dispone. Sempre lucido, mai in difficoltà e costantemente padrone della corsa, lo sloveno appare essere, anche considerando le eccellenti doti combinate da cronoman e scalatore che possiede, la perfetta evoluzione di quel corridore meraviglioso che fu il britannico Chris Froome, per anni semplicemente ingiocabile per qualsiasi tipo di avversario.

michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Lapresse

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