Ciclismo
Tour de France 2020, Van Aert fenomeno totale. Ma in questa era non può competere per un grande giro
Wout Van Aert non smette mai di stupire: un giorno mette in fila il gruppo su una salita di sette chilometri, quello dopo fulmina tutti gli sprinter del Tour in volata. E non dimentichiamoci, oltretutto, che il tre volte iridato del ciclocross è un asso anche a cronometro. Al momento dà l’idea di potersi giocare tutte le grandi classiche, escluso forse il Giro di Lombardia, a meno che la Classica delle Foglie Morte non cambi percorso. La suggestione più grande, però, riguarda i grandi giri. Potrà un giorno Van Aert essere competitivo in una corsa a tappe di tre settimane?
Fossimo negli anni ’60, piuttosto che nei ’70, la risposta sarebbe sì. Anche i Giri dei primi anni ’80, quelli disegnati per Moser e Saronni, sarebbero stati adatti a lui. Ai tempi c’erano meno montagne e più chilometri a cronometro. Inoltre, gli abbuoni al traguardo erano più sostanziosi, e ciò ovviamente favoriva i corridori veloci come lui, e le tappe dal percorso vallonato avevano un’incidenza maggiore sulle sorti delle manifestazioni.
In epoca odierna, però, immaginare Van Aert competitivo in una grande corsa a tappe risulta molto complicato. Lui non è e probabilmente non sarà mai un corridore che può guadagnare in salita sui suoi rivali. Avrebbe bisogno di un centinaio di chilometri a cronometro per costruirsi un tesoretto da difendere sulle montagne. Ma oggi sovente i grandi giri non presentano più di trenta o quaranta chilometri contro il tempo.
Nel ciclismo di oggi, oltre alle cronometro, l’unico altro modo sicuro che avrebbe Wout per guadagnare secondi sui rivali è con i ventagli. Nelle tappe con arrivo allo sprint al massimo può guadagnare 10″ alla volta, grazie agli abbuoni, e fare le volate richiederebbe, inoltre, un dispendio energetico importante, il quale potrebbe presentare il conto nella terza settimana.
In passato abbiamo visto un corridore molto simile a Van Aert, quale Fabian Cancellara, vince un Giro di Svizzera cucitogli addosso. La Locomotiva di Berna, però, non ha nemmeno mai provato a fare classifica in un grande giro. Probabilmente Van Aert seguirà una strada simile e al massimo proverà a conquistare qualche gara di una settimana come la Tirreno-Adriatico. Al momento, inoltre, ha ancora molte classiche da vincere, per cui il sogno grandi giri può restare nel cassetto.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse