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US Open 2020, la prima firma di Dominic Thiem: una vittoria tra alti e bassi, ma una svolta?
Missione compiuta, Dominic Thiem ce l’ha fatta. Al quarto tentativo, l’austriaco si porta a casa il primo Slam e lo fa nella cornice di New York, dove nessun connazionale si era spinto a tanto. L’unico, infatti, ad aggiudicarsi un Major era stato nel 1995 Thomas Muster che a suon di colpi profondi con il suo mancino micidiale conquistò Parigi. E’ spettato a Dominic scoprire la sua America, diventando il 150° campione Slam, il 55° allo US Open.
Un match, specchio della carriera di Thiem: tra alti e bassi. E’ lui stesso a esprimersi in questi termini, attraverso un tweet. E’ la verità perché il 2-6 4-6 6-4 6-3 7-6 (6) con cui ha battuto il tedesco Alexander Zverev, in lacrime durante la premiazione, ha proprio questi connotati. Un successo sofferto, dovendo rimontare e fare i conti con i dolori a un piede. Una risalita che poche altre volte era riuscita nella storia degli Slam. Riavvolgendo il nastro, bisogna andare a quanto accaduto a Parigi in quattro circostanze, ultima delle quali nel 2004 quando fu Gaston Gaudio a cambiare lo spartito nell’atto conclusivo contro Guillermo Coria. A New York, invece, una simile impresa risale al 1949, quando Pancho Gonzalez, per molti il migliore dell’epoca, superò Fred Schroeder Jr. 16-18 2-6 6-1 6-2 6-4. Thiem, dunque, ha replicato quanto fatto in precedenza da alcuni mostri sacri come Andre Agassi e Goran Ivanisevic: perdere le prime tre finali Slam in carriera e poi vincere la quarta.
Una partita, come detto, un po’ da psicodramma, con tanti ribaltamenti di fronte e nella quale, nel quinto set, sembrava quasi che nessuno volesse vincerla. Nel tie-break è stato Thiem a prevalere e questa vittoria potrebbe rappresentare una svolta? Difficile da dire, perché il livello di gioco espresso non è stato paragonabile a quanto si è visto con altri protagonisti. Il riferimento è ai tre grandi del tennis Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer. Tuttavia, questo step potrebbe essere la molla che potrà rendere l’austriaco più forte nella prosecuzione del proprio percorso agonistico, anche perché i tre tennistici menzionati inevitabilmente non potranno mantenere un certo standard. Da questo punto di vista, Dominic sembra il giocatore più pronto in questo momento per raccogliere tutto quello che arriva.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse