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US Open 2020, la sfida tra Alexander Zverev e Adrian Mannarino inizia con due ore di ritardo: un caso “politico” a New York

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Un vero e proprio giallo agli US Open 2020 di tennis. Partiamo dalla fine: con due ore di ritardo il confronto del terzo turno del tabellone maschile tra il tedesco Alexander Zverev e il francese Adrian Mannarino ha preso il via sul campo Armstrong. Una lunga attesa dovuta al fatto che il francese era letteralmente “scomparso” al momento dell’incontro. Il transalpino, infatti, è uno dei tennisti isolati dagli altri, dopo aver avuto contatti con il connazionale Benoit Paire (positivo al Covid-19 e dunque estromesso dal torneo). Una situazione che sta generando non poche tensioni tra autorità sportive e locali.

Come riportato da Dario Puppo di Eurosport, il ritardo (fonte: ESPN) del confronto sarebbe dovuto appunto una “situazione politica”. Nel caso specifico sembra che le autorità dello Stato di New York abbiano negato la possibilità a Mannarino di giocare, ma gli organizzatori degli US Open abbiano discusso della questione con le autorità, arrivando a quanto pare a una conclusione con Mannarino in campo. Quest’ultima rivelazione arriva da Mischa Zverev ed Eurosport Germania, sempre riportata da Puppo. In sostanza, una situazione molto intricata.

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Foto: LaPresse

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