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US Open 2020, via ai quarti di finale: Alexander Zverev e Denis Shapovalov affronteranno le loro ‘bestie nere’

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Signore e signori, la situazione inizia a farsi interessante. E’ tempo di quarti di finale della parte alta del tabellone agli US Open di tennis e d’ora in poi tutti i match si terranno sull’Arthur Ashe Stadium fino alla proclamazione dei campioni. Certo, un impianto così imponente senza il pubblico fa un certo effetto, ma è l’era Covid-19.

Dalle 18.00 italiane ad aprire il programma saranno l’americana Jennifer Brady e la russa naturalizzata kazaka Yulia Putintseva. Considerando “il libro di storia”, Putintseva si è imposta nei due precedenti che vi sono stati sul rosso di Parigi nel 2018 e sul duro di Washington sempre due anni fa. Vedremo se la statunitense saprà trovare delle contromisure adeguate all’aggressività della rivale. A seguire sarà la volta del primo quarto maschile tra la testa di serie n.27 Borna Coric e quella n.5 Alexander Zverev. Una prova di maturità per Sascha, visto che i precedenti non gli sorridono. Nei quattro incontri andati in scena, il croato guida 3-1, con il precedente all’Open degli Stati Uniti di tre anni fa quando Coric si impose 3-6 7-5 7-6 (1) 7-6 (4) nel secondo turno. Vedremo se il teutonico avrà carburato nella modalità “Slam”, aspetto sul quale dei punti di domanda ancora ci sono. Vero è che la sfida contro il solido balcanico, capace di eliminare nel suo percorso l’ellenico Stefanos Tsitsipas al quinto set, non è semplice.

Nella sessione serale (dall’01.00 italiane del 9 settembre), la campionessa 2018 del Major statunitense Naomi Osaka se la vedrà con Shelby Rogers e a sorpresa l’americana a essere in vantaggio 3-0 nel computo delle partite affrontate. Certo, si parla anche di confronti datati, di cui due sulla terra rossa. Indubbiamente, però, Naomi dovrà sfoderare il proprio miglior tennis per continuare la sua avventura a New York. A conclusione del programma la sfida tra lo spagnolo Pablo Carreno Busta (testa di serie n.20) e il canadese Denis Shapovalov (n.12 del seeding). La solidità contro l’estro verrebbe da dire, con il nordamericano che contro il belga David Goffin ha sfoderato colpi d’alta scuola. Iberico, dal canto suo, “attore non protagonista” dell’evento dell’anno in ambito tennistico, ovvero la squalifica di Novak Djokovic per l’ormai famosa “pallata” alla giudice di linea. Lo spagnolo ha sfruttato il “suicidio agonistico” del n.1 del mondo per tentare la strada delle semifinali con ambizione, visto che contro Shapovalov in tre partite su quattro l’esito è stato a lui favorevole.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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