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Vincenzo Nibali e i dubbi sul Mondiale: “Percorso duro, io resto un’incognita. Ulissi va forte. L’Italia ha tante frecce”

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Vincenzo Nibali sarà il capitano dell’Italia ai Mondiali 2020 di ciclismo, spetterà allo Squalo ricoprire il ruolo di regista della Nazionale sull’impegnativo circuito di Imola, dove domenica 27 settembre si assegnerà la maglia arcobaleno. A spiegare i motivi del ruolo centrale che ricoprirà il siciliano è stato il CT Davide Cassani alla Gazzetta dello Sport: “Nibali è Nibali. Ricordiamoci che ha vinto la Sanremo, ma mai la Liegi. È un punto di riferimento. Un grande corridore, una persona onesta che sarà sicuramente pronto, se servirà, a mettersi anche a disposizione. No, non ne avrei mai fatto a meno per questo Mondiali italiano. Allo stesso tempo, non va caricato di eccessiva responsabilità“.

Vincenzo Nibali sembra essere un po’ titubante sul suo stato di forma e lo ha confermato alla rosea: “Sono sincero quando riferisco dei dubbi sulla mia condizione. Il percorso è impegnativo, misura 260 chilometri e verrà duro per forza. Potrebbe essere adatto anche a me, ma dipenderà da come starò. Ora non saprei dirlo“. La Tirreno-Adriatico non ha dato risposte confortanti e l’alfiere della Trek-Segafredo si è soffermato sul suo mese di settembre: “Ho avuto sempre delle giornate un po’ così. Paradossalmente, erano arrivati risultati migliori ad agosto. Certo, questa è una stagione strana, senza troppi riferimenti. E, allo stesso tempo, il lavoro che ho fatto c’è, non è che lo abbia perso. All’Appennino, sabato, ho fatto un po’ di ritmo in più. Ma resto una incognita“.

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I dubbi dello Squalo sono concreti: “Ulissi sta andando forte da un bel po’ e vincendo più volte in Lussemburgo lo ha dimostrato. Sono sicuro che il Mondiale è un suo pallino. Bettiol ha fatto il Tour e questo conta: la gamba che ti dà il Tour, anche se non sei in giornata, te la trovi. E anche Caruso sta andando molto bene. Ha scalzato Valverde dal decimo posto al Tour con una grande crono“. Il siciliano ne ha parlato a Cassani: “Mi ha detto ‘Vincenzo, io ti porto comunque. Uno come te dentro il gruppo… Non si sa mai quello che puoi inventare anche se non stai bene. E sei importante anche con le parole, con quello che puoi dire ai compagni. Poi se trovi la giornata buona tutto cambia’“. Lo Squalo giudica questa Italia come un arco con tante belle frecce e individua tre rivali principali: il belga Wout Van Aert, il francese Julian Alaphilippe, lo spagnolo Alejandro Valverde.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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