Ciclismo
Vincenzo Nibali: “Per Mondiale e Giro d’Italia aspetto una risposta fisica. Non penso di essere l’unica punta azzurra”
Vincenzo Nibali sarà una delle punte di diamante dell’Italia ai Mondiali 2020 di ciclismo. Lo Squalo cercherà di dire la sua nella prova in linea di domenica 27 settembre e proverà a essere protagonista lungo il tracciato di Imola, caratterizzato da due salite particolarmente impegnative da ripetere per nove volte. Il 35enne ha manifestato dei dubbi riguardo alla sua condizione fisica e ne ha parlato anche durante la conferenza delle Nazionali Italiane: “Le cose non sono cambiate in una settimana. Dopo il Giro dell’Appennino non ho fatto gare e non ho avuto riscontri, se non quelli in allenamento, che comunque mi sembrano abbastanza buoni. Ho lavorato con i miei compagni, abbiamo fatto dei chilometri. Mi affaccerò in punta di piedi, non penso che sarò l’unica punta di questa trasferta azzurra e nella selezione ci sono diverse frecce“.
Qualcosa, però, potrebbe cambiare in vista del Giro d’Italia, che scatterà sabato 3 ottobre. Vincenzo Nibali si presenterà con grandi ambizioni e ha fatto il punto della situazione: “Quest’anno è stato molto difficile. Siamo rientrati alle gare con corse intense, non è stato facile essere in condizione subito. Io ho sempre dovuto fare km in più per mettermi in forma e quindi ho sofferto parecchio. Io sono partito bene a inizio stagione, dopo il lockdown ho invece fatto più fatica. Ho fatto la prima corsa a tappe alla Tirreno-Adriatico dopo essere sceso dal training camp, non ho trovato subito la condizione e ho cercato di lavorare con la consapevolezza che le cose possono cambiare da un giorno all’altro. Per il Mondiale e per il Giro d’Italia sono fiducioso di avere una risposta fisica da parte mia. Se guardo anche al Tour con le difficoltà avute dai big capisco che la stagione è difficile e non è facile centrare l’obiettivo come invece lo era negli altri anni“.
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Lo Squalo ha analizzato questa rassegna iridata e l’ha paragonata rispetto alle sue precedenti esperienze: “Questo Mondiale è particolare, il percorso è molto diverso rispetto agli altri: il giro è molto lungo e non c’è la parte in linea. Abbiamo già pedalato qualche giorno e ti rendi conto che senza accorgerti metti su del dislivello. Gli strappi sono duri. Secondo me viene fuori un Mondiale duro. Secondo me questo è un Mondiale in cui negli ultimi 2-3 giri vengono fuori quelli che hanno lavorato sul fondo, quelli che dal Tour stanno pedalando forte. Se dobbiamo aspettare l’ultimo giro allora è un rischio perché Van Aert ha dimostrato di andare molto forte. All’ultimo giro una menata molto forte in salita può fare danni, più che l’ultima discesa che è veloce e lineare“.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Valerio Origo