Pallavolo
Volley femminile, Supercoppa Italiana 2020. Busto Arsizio e Conegliano: ancora loro per il primo trofeo della stagione
Busto Arsizio e Conegliano costruiscono un ponte ideale sui sei mesi più brutti del mondo dello sport e dell’umanità intera e si ritrovano una di fronte all’altra per la finale di Supercoppa Italiana in programma questa sera alle 21.15 a Vicenza. L’azzardo non si ripete perxhè non c’era certezza di concludere l march è in diretta Rai non ci si poteva permettere la fogiraccia visto ieri Busto Arsizio e Novara sono state costrette a fermarsi a causa dell’umidità che rendeva impraticabile il taraflex dopo due set e oggi l’ora e il posto in cui si disputerà la gara di finale sono sempre gli stessi.
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Da una parte Conegliano che ha fugato ogni dubbio nella prima semifinale di ieri contro Scandicci. Se qualcuno poteva pensare che l’inattività, la disabitudine alla sfida ufficiale potesse creare qualche inconveniente alla squadra di Santarelli, Wolosz e compagne hanno subito messo in chiaro le cose.
Conegliano c’è, farà leva sull’asse Egonu-Sylla in attacco, su meccanismi oliatissimi per portare a casa il quarto trofeo consecutivo, dopo la Supercoppa, la Coppa Italia e il Mondiale per Club dello scorso anno. Vista ieri, la squadra veneta sembra non avere punti deboli, se non ogni tanto qualche imprecisione e qualche inevitabile distrazione, normale quando il vantaggio è ampio.
Spetterà a Busto Arsizio cambiare il corso della storia ma tutto sembra giocare contro la formazione lombarda che già parte con un bagaglio tecnico inferiore sulla carta e poi avrà nelle gambe questa sera i due set giocati in mattinata contro Novara: un dispendio energetico non indifferente per la squadra lombarda che farà leva sulle attaccanti italiane Mingardi e Gennari, già protagoniste nell’appuntamento in due tempi con Novara e su una scatenata Stevanovic, in particolare a muro, che dovrà tirare fuori il meglio di sè per fermare in qualche modo le bocche da fuoco venete.
Non si giocherà dunque all’aperto, non ci sarà la diretta Rai e stavolta è un’occasione persa per tutto il movimento
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