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Basket: Virtus Roma, situazione gravemente critica sia in campo che fuori

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La situazione, in casa Virtus Roma, si fa sempre più critica, almeno stando a quanto riportato da due dei tre maggiori quotidiani nazionali (Gazzetta dello Sport, a firma Mario Canfora, e Corriere dello Sport, a firma Andrea Barocci). La squadra naviga nel blocco delle ultime a quota 2 punti in campionato, ma quel che preoccupa è anche più in là delle mura del PalaEur.

Il primo stipendio dei giocatori, infatti, risulta essere in ritardo di 20 giorni (alla data attuale) rispetto a quanto pattuito, e i giocatori americani (dei quali Dario Hunt avrebbe già chiesto al proprio agente di trovare un’altra sistemazione) sono sostanzialmente tutti sul piede di guerra per questo motivo. Piero Bucchi ha concesso ai suoi due giorni di riposo, nell’attesa che Claudio Toti trovi, ammesso che ciò sia possibile, trovare una soluzione. Gli USA scenderanno comunque in campo contro Pesaro: per loro si tratta della 5a presenza in campionato, quella utile per potersi trasferire senza che altrove si debba sacrificare un visto per loro, come da regolamento di LBA. Diverso il discorso per Chris Evans, che, per aggiungere un tasso di sfortuna, dopo la prima partita con la Fortitudo Bologna si è rotto il tendine d’Achille e ha chiuso la stagione.

Sul fronte societario le cose vanno in maniera anche peggiore: le trattative esistenti per la cessione del club non sarebbero più tali, e anche la ricerca degli sponsor sta rappresentando un capitolo molto problematico. Toti, nella lettera del 17 maggio in cui ha dichiarato di voler cedere il club, aveva lasciato intuire la volontà di non mettere più un euro nel club. Che, alla fine, ha iscritto alla Serie A per dare il tempo agli investitori di farsi avanti. Fino ad ora non è mai accaduto. In queste settimane particolarmente chiacchierata è risultata la figura di Massimiliano Del Conte, chiaramente interessato al club (i social, in questo senso, non mentono) e negli ultimi tempi presentato come personaggio in grado di reperire sponsorizzazioni che, al momento, non sono arrivate. Da non sottovalutare l’affitto del PalaEur (finora mai aperto al pubblico per disposizione della Regione Lazio), che va almeno sui 15.000 euro a gara, come neppure il mancato sostegno dell’Acea, che si è per motivi ignoti tirata indietro nell’aiuto non solo della Virtus, dato che all’Eur giocherà pure l’Eurobasket in A2 (ammesso che quel campionato parta, date le perplessità, ed è dir poco, di molte società nei due gironi).

Quel che è chiaro è che, dovesse chiudere bottega la Virtus Roma, insieme a scudetto, Coppa dei Campioni, due coppe Korac, Coppa Intercontinentale e Supercoppa Italiana vinti nella sua storia (quasi la totalità di ciò che è stato vinto nella pallacanestro a Roma, dove il “quasi” rappresenta la Ginnastica Roma degli Anni ’30), ci sarebbe una Serie A a 15 squadre.

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Credit: Ciamillo

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