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F1, Charles Leclerc 7°: passo indietro dopo le qualifiche, la Ferrari fatica ancora in gara

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La giornata di sabato aveva acceso un barlume di speranza in casa Ferrari, in quanto Charles Leclerc aveva convinto sia durante le prove libere che in occasione delle qualifiche, rivelandosi indiscutibilmente “the best of the rest”, ovvero il miglior pilota dietro ai “tre tenori” Hamilton, Bottas e Verstappen. In gara, invece, il Cavallino Rampante si è nuovamente travestito da gambero rosso, facendo un brutto passo indietro nelle prestazioni. Il monegasco, nonostante una prova irriducibile, non ha avuto modo di contrastare i vari Daniel Ricciardo, Sergio Perez e Pierre Gasly, che lo hanno infilzato nel corso del GP. Alfine il ventitreenne del Principato ha concluso settimo, alle spalle di una Mercedes, di una Red Bull, di una Renault, di una Racing Point, di una McLaren e di un’Alpha Tauri. Insomma, da terza forza sul giro secco a settima sul long run. Un regresso inquietante. Non è andata molto meglio a Sebastian Vettel, perennemente impegolato in poco produttive battaglie nelle retrovie e alfine undicesimo.

Va sottolineato come le Ferrari abbiano evitato il doppiaggio esclusivamente grazie alla safety car, entrata a tre quarti della distanza, quando Hamilton aveva già preso un giro di vantaggio su entrambe le vetture di Maranello. Dunque, il 2020 da incubo prosegue e con il senno di poi i 6 punti odierni sono figli soprattutto dei ritiri che hanno colpito i team di vertice, altrimenti ci sarebbe stato il rischio di vedere ambedue i piloti fuori dalla zona punti. Dunque c’è poco da stare allegri nella Scuderia del Cavallino Rampante, perché i progressi delle qualifiche sono stati vanificati nell’arco di una notte. Per l’ennesima volta la SF1000 ha cambiato connotati rapidamente e in maniera troppo marcata.

Quali siano le cause della debacle sono state spiegate sia da Leclerc che da Vettel, i quali hanno raccontato le loro sensazioni al termine del Gran Premio. Ormai è evidente come il bilanciamento della vettura sia davvero aleatorio, in quanto cambia radicalmente a seconda del carico di carburante. Niente di nuovo, si è visto anche in altri tracciati come la Ferrari passasse allegramente dal sottosterzo al sovrasterzo a seconda del raggio e della velocità delle curve, indice di come la monoposto sia instabile oltre ogni umana concezione. A tutto questo vanno aggiunte le solite mancanze relative al motore e al carico aerodinamico. Inoltre, per l’ennesima volta, gli aggiornamenti apportati alla SF1000 non funzionano, o lo fanno meno di quanto dovrebbero. Ogni mezzo miglioramento sfuma nel giro di ventiquattro ore e, nel Reparto Corse, nessuno sembra in grado di capire perché.

Tutti i team stanno riducendo il loro gap dalla Mercedes. La Ferrari no, va in senso opposto, in quanto peggiora. Lo dimostra il fatto che, degli 80 punti raccolti dal Cavallino Rampante, 55 siano arrivati nelle prime cinque gare e solamente 25 siano stati messi in carniere nelle ultime sei. Una tendenza inquietante. La Renault, quinta nel Mondiale costruttori, è ormai distante 34 lunghezze e per la Scuderia di Maranello. Di questo passo la prospettiva di chiudere fuori dalle prime cinque posizioni, verificatasi sinora solamente nel 1962, 1973 e 1980, si fa sempre più concreta.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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