Formula 1

F1, pista stretta e pochi punti di sorpasso a Imola. Si rischia una gara noiosa

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Le qualifiche del Gran Premio dell’Emilia Romagna, tredicesimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2020, hanno messo in mostra una Mercedes letteralmente dominante sul tracciato di Imola. Certo, questa non può certo essere annoverata nella casella delle “novità”. Le Frecce nere, dopotutto, monopolizzano la prima casella della griglia di partenza di una gara da ormai un anno ininterrottamente. Ci aveva pensato Max Verstappen nel Gran Premio del Brasile del 17 novembre 2019 a soffiare la pole position alla scuderia di Brackley. Da quel momento in avanti, invece, percorso netto per Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, capaci di fare 14 su 14. In questo campionato il finlandese ha centrato quattro partenze al palo, grazie al meritatissimo primo posto di oggi, e domani quindi prenderà il via davanti a tutti sul circuito romagnolo.

Si annuncia una ennesima cavalcata trionfare per le due Mercedes, con Lewis Hamilton che farà di tutto per vincere la sua gara numero 93 della carriera, laddove il suo grande idolo Ayrton Senna aveva perso la vita nel 1994. Se non ci saranno particolari scossoni sarà questo il leitmotiv della gara di domani. Il consueto dominio delle stellari W11 che sta caratterizzando questo campionato, il settimo vinto in lungo ed in largo consecutivamente dalla scuderia anglo-tedesca. Per il resto, in cosa dovremmo sperare? Il rischio di un Gran Premio dominato dagli sbadigli è abbastanza elevato, nonostante la pista intitolata a Enzo e Dino Ferrari presenti curve davvero complicate e sali-scendi mozzafiato.

La sede stradale, infatti, è particolarmente stretta ed i punti di sorpasso sono davvero pochissimi. Anzi, forse con le vetture di questa era, non ce ne sono proprio. Non si correva su questo tracciato da 14 anni, dopotutto, e forse un motivo c’era. Le ultime apparizioni, infatti, avevano proposto diverse corse nelle quali chi era davanti risultava inattaccabile da chi lo inseguiva, per i motivi sopra citati. Una sorta di Montecarlo senza guard-rail. Ma, una speranza c’è: il DRS. L’ultimo settore, infatti, apre un lungo tratto nel quale l’ala mobile potrebbe farla da padrone. Nel punto dove era presente la Variante Bassa, ora c’è il primo tratto del rettilineo che apre poi quello sul traguardo. Le velocità, come si è visto, sono elevate e la scia unita al DRS potrebbero dare chance importanti di sorpasso prima della Variante Tamburello. Dovremo aggrapparci a questo aspetto per sperare in una gara vibrante? A rigor di logica la risposta potrebbe essere affermativa, dato che nel 2020 sarà quasi impossibile vedere attacchi e sorpassi alla Tosa, alle Acque Minerali o alla Variante Alta. Le monoposto degli anni ’80, purtroppo, sono lontane anni luce…

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Foto: Lapresse

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