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Ciclismo
Giro d’Italia 2020, Cervia-Monselice imprevedibile: i muri di Roccolo e Calaone non sono distanti dall’arrivo. Pendenze molto impegnative
La tredicesima tappa del Giro d’Italia 2020, in programma venerdì 16 ottobre, potrebbe all’apparenza sembrare indirizzata ai velocisti, ma non è detto che sarà così. Una frazione sulla carta di trasferimento, con partenza in Emilia-Romagna e arrivo in Veneto, preludio a un weekend di fuoco caratterizzato dalla Cronometro del Prosecco e dall’arrivo in salita di Piancavallo, potrebbe infatti nascondere qualche insidia. Gli ultimi 37 km della Cervia-Monselice, infatti, non saranno poi così banali ed ecco che il terreno potrebbe essere adatto a qualche finisseur. E gli uomini di classifica dovranno tenere gli occhi ben aperti per evitare delle sorprese.
I primi 155 km sono completamente pianeggianti, non c’è nemmeno un cavalcavia. Si attraversano le province di Ravenna e Ferrara, poi si passa per Rovigo e ci si spinge fino alla provincia di Padova. Un lunghissimo peregrinare per la carovana, andrà via la fuga e i big metteranno davanti le loro squadre a controllare. A Calzignano Terme incomincia la prima salita di giornata, è un GPM di quarta categoria che conduce a Roccolo: sono 4,1 km all’8,3% di pendenza media, ma attenzione agli ultimi 1100 metri perché saranno addirittura al 13,4% di media.
Qualcuno ci proverà? Dalla cima mancheranno 30 km: discesa di 8 km e poi si imboccherà un altro GPM di quarta categoria, ovvero il Calaone: 2,1 km al 9,8% di pendenza media, la prima metà ha delle punte all’11% che possono fare male. Dalla cima mancheranno 16 km al traguardo, quattro saranno in discesa e gli ultimi 12 km completamente pianeggianti per arrivare a Monselice. La maglia rosa Joao Almeida dovrà stare attento ai possibili attacchi di Wilco Kelderman, Domenico Pozzovivo, Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, oppure i big non si danneranno l’anima alla vigilia della cronometro di Valdobbiadene?
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse